Il presente volume ricompone in un mosaico composito le diverse e molteplici prospettive di un genere lirico del Cinquecento, dalla vita breve ma intensa: il madrigale. Ne ricostruisce la fisionomia formale e stilistica, sia pure con una campionatura che non può dirsi completa, ove ci si affacci, dal sistema letterario, sulla sterminata produzione musicale madrigalistica; ne fissa alcuni caratteri indiziari della sua essenza poetica, per quanto non sempre conciliabili, come la propensione al canto e l’inclinazione al concettismo; e infine, ne stabilisce i legami con la produzione letteraria dell’epoca e con la riflessione sulla poesia, più attenta alle nuove richieste del “pubblico della poesia” di una lingua poetica più accessibile, nella quale potessero rispecchiarsi i sentimenti di una classe colta e raffinata. Nei diversi saggi sfilano i più importanti autori di madrigali e i loro maggiori successi; ma tornano alla ribalta anche autori meno noti e a volte sconosciuti, se non dimenticati, i quali diedero, coltivando il madrigale nel loro piccolo, certi di potere in qualche modo attingere al fragile sogno della sua liricità, un contributo non trascurabile al diffondersi e all’affermarsi di una civiltà della poesia. INDICE 1. «Senza alcun dubbio il madrigale è poema…» 2. Forme e stili del madrigale cinquecentesco 3. Antologie e canoni del madrigale (1545-1611) 4. Il madrigale nello specchio dell’epigramma: fra traduzioni e imitazioni 5. Il bianco e dolce cigno 6. “Ecco mormorar l’onde”. Un esercizio di lettura 7. Una ‘scelta’ di madrigali di Battista Guarini 8. Breve storia di un’«Amorosa fenice»: dal manoscritto tassiano BUB 1072 XII alle «Rime» di Girolamo Casoni 9. Tasso & Gesualdo: tramonto del petrarchismo madrigalistico

Studi sul madrigale cinquecentesco

RITROVATO, SALVATORE
2015

Abstract

Il presente volume ricompone in un mosaico composito le diverse e molteplici prospettive di un genere lirico del Cinquecento, dalla vita breve ma intensa: il madrigale. Ne ricostruisce la fisionomia formale e stilistica, sia pure con una campionatura che non può dirsi completa, ove ci si affacci, dal sistema letterario, sulla sterminata produzione musicale madrigalistica; ne fissa alcuni caratteri indiziari della sua essenza poetica, per quanto non sempre conciliabili, come la propensione al canto e l’inclinazione al concettismo; e infine, ne stabilisce i legami con la produzione letteraria dell’epoca e con la riflessione sulla poesia, più attenta alle nuove richieste del “pubblico della poesia” di una lingua poetica più accessibile, nella quale potessero rispecchiarsi i sentimenti di una classe colta e raffinata. Nei diversi saggi sfilano i più importanti autori di madrigali e i loro maggiori successi; ma tornano alla ribalta anche autori meno noti e a volte sconosciuti, se non dimenticati, i quali diedero, coltivando il madrigale nel loro piccolo, certi di potere in qualche modo attingere al fragile sogno della sua liricità, un contributo non trascurabile al diffondersi e all’affermarsi di una civiltà della poesia. INDICE 1. «Senza alcun dubbio il madrigale è poema…» 2. Forme e stili del madrigale cinquecentesco 3. Antologie e canoni del madrigale (1545-1611) 4. Il madrigale nello specchio dell’epigramma: fra traduzioni e imitazioni 5. Il bianco e dolce cigno 6. “Ecco mormorar l’onde”. Un esercizio di lettura 7. Una ‘scelta’ di madrigali di Battista Guarini 8. Breve storia di un’«Amorosa fenice»: dal manoscritto tassiano BUB 1072 XII alle «Rime» di Girolamo Casoni 9. Tasso & Gesualdo: tramonto del petrarchismo madrigalistico
2015
9788884029744
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2633952
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