Nell'indagare le migliaia di pagine che Piero Bigongiari ha dedicato all'arte – con particolare riferimento al Barocco e alla modernità – in un arco di quasi settant'anni, Riccardo Donati si propone di colmare una lacuna nel campo degli studi bigongiariani, rintracciando i motivi dominanti di una speculazione estetica (ed etica) che in un solo abbraccio accoglie letteratura, scienza, società, arti visive – la pittura, nei due momenti del formale e dell'informale, e il cinema. In appendice, alcuni interventi di Bigongiari relativi al cinema e l'inedito soggetto L'Avventuriero. L'opera di Bigongiari mette a nudo le contraddittorietà di un'epoca, la nostra, lacerata da una ridda di opposti, caso e caos, immagine ed evento, visibile e invisibile: invito e divieto dello sguardo, come nel mito di Atteone, prima sedotto e poi sbranato dal troppo desiderio di bellezza.
L'invito e il divieto: Piero Bigongiari e l'ermeneutica d'arte
DONATI, RICCARDO
2002
Abstract
Nell'indagare le migliaia di pagine che Piero Bigongiari ha dedicato all'arte – con particolare riferimento al Barocco e alla modernità – in un arco di quasi settant'anni, Riccardo Donati si propone di colmare una lacuna nel campo degli studi bigongiariani, rintracciando i motivi dominanti di una speculazione estetica (ed etica) che in un solo abbraccio accoglie letteratura, scienza, società, arti visive – la pittura, nei due momenti del formale e dell'informale, e il cinema. In appendice, alcuni interventi di Bigongiari relativi al cinema e l'inedito soggetto L'Avventuriero. L'opera di Bigongiari mette a nudo le contraddittorietà di un'epoca, la nostra, lacerata da una ridda di opposti, caso e caos, immagine ed evento, visibile e invisibile: invito e divieto dello sguardo, come nel mito di Atteone, prima sedotto e poi sbranato dal troppo desiderio di bellezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.