Mai come ora le Marche appaiono plurali. Diverse, al loro interno. Per attese economiche, orientamenti politici, sociali. Per visione del futuro e percezione del presente. Insomma, definitivamente “Marche”, “marcate” da differenze profonde, su base territoriale. Fra provincia e provincia. Eppure, mai come quest’anno la società marchigiana sembra aver perduto la propria specificità, rispetto all’Italia. Una percezione in parte non giustificata. Eppure quella “percezione” era effettivamente “percepita”. I marchigiani erano, comunque, convinti di “stare meglio” che altrove. Meglio rispetto a quanto avveniva altrove. “Italiani di mezzo”. Cittadini dell’Italia di mezzo, del Centro-Italia. Dove lo sviluppo di piccola impresa si collegava a un sistema urbano policentrico, costellato di piccoli centri. Piccole città e paesi. Dotati di grande suggestione, grande bellezza, grande storia.
Dall'Italia di mezzo all'Italia media
DIAMANTI, ILVO;BORDIGNON, FABIO;CECCARINI, LUIGINO
2017
Abstract
Mai come ora le Marche appaiono plurali. Diverse, al loro interno. Per attese economiche, orientamenti politici, sociali. Per visione del futuro e percezione del presente. Insomma, definitivamente “Marche”, “marcate” da differenze profonde, su base territoriale. Fra provincia e provincia. Eppure, mai come quest’anno la società marchigiana sembra aver perduto la propria specificità, rispetto all’Italia. Una percezione in parte non giustificata. Eppure quella “percezione” era effettivamente “percepita”. I marchigiani erano, comunque, convinti di “stare meglio” che altrove. Meglio rispetto a quanto avveniva altrove. “Italiani di mezzo”. Cittadini dell’Italia di mezzo, del Centro-Italia. Dove lo sviluppo di piccola impresa si collegava a un sistema urbano policentrico, costellato di piccoli centri. Piccole città e paesi. Dotati di grande suggestione, grande bellezza, grande storia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.