Prima di iniziare le sue straordinarie campagne archeologiche nel Foro Romano, Giacomo Boni, in qualità di ispettore della Direzione Generale Antichità e Belle Arti, fu impegnato tra il 1888 e il 1898 in una capillare azione di documentazione, conservazione e tutela del patrimonio monumentale nazionale, soprattutto di quello del Mezzogiorno, all’epoca trascurato e negletto. L’articolo ricostruisce tempi, modi e finalità di questa azione di salvaguardia attingendo a fonti scritte e grafiche dell’Archivio Centrale dello Stato e soprattutto dell’archivio Boni-Tea, conservato presso l’Istituto Lombardo Accademia Scienze e Lettere di Milano.
I monumenti del Mezzogiorno medievale nei taccuini di Giacomo Boni (1888-1898): documentazione, tutela, conservazione del patrimonio artistico nell’Italia post-unitaria
PARIBENI, ANDREA
2016
Abstract
Prima di iniziare le sue straordinarie campagne archeologiche nel Foro Romano, Giacomo Boni, in qualità di ispettore della Direzione Generale Antichità e Belle Arti, fu impegnato tra il 1888 e il 1898 in una capillare azione di documentazione, conservazione e tutela del patrimonio monumentale nazionale, soprattutto di quello del Mezzogiorno, all’epoca trascurato e negletto. L’articolo ricostruisce tempi, modi e finalità di questa azione di salvaguardia attingendo a fonti scritte e grafiche dell’Archivio Centrale dello Stato e soprattutto dell’archivio Boni-Tea, conservato presso l’Istituto Lombardo Accademia Scienze e Lettere di Milano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.