Lo studio delle comunità ectoparassitarie nei Chirotteri presenta numerosi spunti per approfondire le relazioni evolutive ospiteparassita, essendo le specie ospiti caratterizzate da un’ecologia complessa, con cambi di roost stagionali e scelte microclimatiche e di substrato differenziate, oltre che da una fenologia variabile, con una serie di ectoparassiti che si sono adattati a queste particolarità con scelte evolutive davvero inusuali. Per approfondire questi temi stiamo campionando le faunule parassitarie in diverse specie di Chirotteri, correlandole con la specie ospite e la relativa struttura dei roost, sia in termini di composizione faunistica, sia di microclima e substrato. In questa analisi abbiamo preso in considerazione i risultati dei campionamenti effettuati su 5 specie di Chirotteri in 6 siti italiani. I campionamenti avvengono sia a vista, in modo occasionale, sia secondo un protocollo che prevede l’utilizzo di uno spray a base di piretroidi, innocui per i vertebrati e con buon potere abbattente sui parassiti. Questa procedura permette di raccogliere l’intera comunità di ectoparassiti da ogni singolo esemplare ospite. I parassiti di ogni individuo vengono successivamente posti in provette singole con alcool a 70° per poi essere identificati in laboratorio. I risultati preliminari qui esposti, su 789 esemplari appartenenti alle specie Myotis myotis, M. blythii, M. punicus, Miniopterus schreibersii e Rhinolophus hipposideros, rivelano come le colonie campionate siano caratterizzate da una faunula parassitaria nel complesso adeguatamente descritta in letteratura per quanto riguarda la biodiversità, ma ancora da elaborare in termini ecologici e di comunità. La biodiversità della faunula parassitaria è apparsa proporzionale alla numerosità degli ospiti all’interno del rifugio. Colonie con più specie di ospiti presentano un maggior numero di specie di ectoparassiti per ospite e un carico parassitario totale maggiore. Significativa è la differenza tra 2, 3 e 4 specie ospiti presenti nel rifugio, ma non molto significativa tra 4 e 5. Le specie di Chirotteri che vivono in gruppi più numerosi e insistono su roost ipogei umidi e freddi, frequentati da diverse generazioni, mostrano carichi parassitari ingenti in particolare di Nycteribidae (Diptera: Streblidae) e Spinturnicidae (Acarina: Mesostigmata). Non è significativamente diverso il carico tra le tre specie di Myotis nelle diverse stazioni di campionamento. La presenza di Streblidae (Diptera: Hippoboscoidea) si accentra, oltre che in Sardegna, soprattutto in un sito della Toscana centrale. L’unico rappresentante presente nella nostra fauna, Brachitarsinia flavipennis, predilige i Rhinolophidae e recentemente è stata ritrovata su Rhinolophus hipposideros; tuttavia nelle colonie riproduttive miste si porta a foraggiare anche su Miniopterus schreibersii oltre che sui Myotis spp. Gli Spinturnicidae sono molto abbondanti nella coppia Myotis myotis/M. blythii, in tutti gli ambienti, mentre i rappresentanti delle famiglie Argasidae e Ixodidae (Acarina: Ixodida) sono stati raccolti solo in determinate colonie o risultano numericamente consistenti solo in situazioni sanitarie di crisi, soprattutto nei giovani pipistrelli. Si sollecita in questo ambito quindi un’ulteriore collaborazione da parte di quanti possano venire a contatto con parassiti per uno studio più ampio e che valuti ulteriori specie e più ambiti ecologici.

Parametri ecologici condizionanti la comunità parassitaria in colonie italiane di chirotteri

PRIORI, PAMELA;GUIDI, LORETTA;
2015

Abstract

Lo studio delle comunità ectoparassitarie nei Chirotteri presenta numerosi spunti per approfondire le relazioni evolutive ospiteparassita, essendo le specie ospiti caratterizzate da un’ecologia complessa, con cambi di roost stagionali e scelte microclimatiche e di substrato differenziate, oltre che da una fenologia variabile, con una serie di ectoparassiti che si sono adattati a queste particolarità con scelte evolutive davvero inusuali. Per approfondire questi temi stiamo campionando le faunule parassitarie in diverse specie di Chirotteri, correlandole con la specie ospite e la relativa struttura dei roost, sia in termini di composizione faunistica, sia di microclima e substrato. In questa analisi abbiamo preso in considerazione i risultati dei campionamenti effettuati su 5 specie di Chirotteri in 6 siti italiani. I campionamenti avvengono sia a vista, in modo occasionale, sia secondo un protocollo che prevede l’utilizzo di uno spray a base di piretroidi, innocui per i vertebrati e con buon potere abbattente sui parassiti. Questa procedura permette di raccogliere l’intera comunità di ectoparassiti da ogni singolo esemplare ospite. I parassiti di ogni individuo vengono successivamente posti in provette singole con alcool a 70° per poi essere identificati in laboratorio. I risultati preliminari qui esposti, su 789 esemplari appartenenti alle specie Myotis myotis, M. blythii, M. punicus, Miniopterus schreibersii e Rhinolophus hipposideros, rivelano come le colonie campionate siano caratterizzate da una faunula parassitaria nel complesso adeguatamente descritta in letteratura per quanto riguarda la biodiversità, ma ancora da elaborare in termini ecologici e di comunità. La biodiversità della faunula parassitaria è apparsa proporzionale alla numerosità degli ospiti all’interno del rifugio. Colonie con più specie di ospiti presentano un maggior numero di specie di ectoparassiti per ospite e un carico parassitario totale maggiore. Significativa è la differenza tra 2, 3 e 4 specie ospiti presenti nel rifugio, ma non molto significativa tra 4 e 5. Le specie di Chirotteri che vivono in gruppi più numerosi e insistono su roost ipogei umidi e freddi, frequentati da diverse generazioni, mostrano carichi parassitari ingenti in particolare di Nycteribidae (Diptera: Streblidae) e Spinturnicidae (Acarina: Mesostigmata). Non è significativamente diverso il carico tra le tre specie di Myotis nelle diverse stazioni di campionamento. La presenza di Streblidae (Diptera: Hippoboscoidea) si accentra, oltre che in Sardegna, soprattutto in un sito della Toscana centrale. L’unico rappresentante presente nella nostra fauna, Brachitarsinia flavipennis, predilige i Rhinolophidae e recentemente è stata ritrovata su Rhinolophus hipposideros; tuttavia nelle colonie riproduttive miste si porta a foraggiare anche su Miniopterus schreibersii oltre che sui Myotis spp. Gli Spinturnicidae sono molto abbondanti nella coppia Myotis myotis/M. blythii, in tutti gli ambienti, mentre i rappresentanti delle famiglie Argasidae e Ixodidae (Acarina: Ixodida) sono stati raccolti solo in determinate colonie o risultano numericamente consistenti solo in situazioni sanitarie di crisi, soprattutto nei giovani pipistrelli. Si sollecita in questo ambito quindi un’ulteriore collaborazione da parte di quanti possano venire a contatto con parassiti per uno studio più ampio e che valuti ulteriori specie e più ambiti ecologici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2646847
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