Quello che oggi viene chiamato “principio cosmologico”, cioè l’ipotesi che l’universo sia omogeneo e isotropo, è stato introdotto implicitamente da Einstein nel 1917. Il termine “principio cosmologico” è però dovuto a Milne, che ne sviluppa i dettagli fisici e lo pone come una sorta di uniformità valida a priori, essenziale per fare cosmologia. McCrea per primo chiarirà che il principio cosmologico va ricondotto nell’alveo del metodo ipotetico-deduttivo delle scienze empiriche. Tale metodo formulato per la prima volta da Huygens nel ‘600, ribadito da Whewell nell’800 e da Campbell ed Einstein stesso nel ‘900, è spesso poco presente nella mentalità degli scienziati, che sono invece perlopiù legati agli slogan di Newton “non faccio ipotesi” e “dedurre dall’esperienza”. Purtroppo tale consapevolezza metodologica riguardo al principio cosmologico verrà di nuovo persa, tanto che oggi troviamo posizioni empiriste, come quella di Ellis, che basa il principio cosmologico sull’osservazione e su un presunto “principio copernicano”, che sembra invece una tipica fallacia probabilistica. La logica inferenziale che sovraintende alla cosmologia contemporanea è in realtà molto semplice, benché audace: dalla validità universale della relatività generale assieme al principio cosmologico si deduce il modello standard, che per ora, almeno in certi ambiti, è confermato. Ne segue che per ora non dobbiamo abbandonare nessuna di queste due assunzioni. È chiaro che ulteriori scoperte sperimentali e teoriche potranno convincerci a respingere questa deduzione, eliminando l’uno o l’altro dei due presupposti.

Considerazioni storico-epistemologiche sul principio cosmologico

FANO, VINCENZO;MACCHIA, GIOVANNI
2017

Abstract

Quello che oggi viene chiamato “principio cosmologico”, cioè l’ipotesi che l’universo sia omogeneo e isotropo, è stato introdotto implicitamente da Einstein nel 1917. Il termine “principio cosmologico” è però dovuto a Milne, che ne sviluppa i dettagli fisici e lo pone come una sorta di uniformità valida a priori, essenziale per fare cosmologia. McCrea per primo chiarirà che il principio cosmologico va ricondotto nell’alveo del metodo ipotetico-deduttivo delle scienze empiriche. Tale metodo formulato per la prima volta da Huygens nel ‘600, ribadito da Whewell nell’800 e da Campbell ed Einstein stesso nel ‘900, è spesso poco presente nella mentalità degli scienziati, che sono invece perlopiù legati agli slogan di Newton “non faccio ipotesi” e “dedurre dall’esperienza”. Purtroppo tale consapevolezza metodologica riguardo al principio cosmologico verrà di nuovo persa, tanto che oggi troviamo posizioni empiriste, come quella di Ellis, che basa il principio cosmologico sull’osservazione e su un presunto “principio copernicano”, che sembra invece una tipica fallacia probabilistica. La logica inferenziale che sovraintende alla cosmologia contemporanea è in realtà molto semplice, benché audace: dalla validità universale della relatività generale assieme al principio cosmologico si deduce il modello standard, che per ora, almeno in certi ambiti, è confermato. Ne segue che per ora non dobbiamo abbandonare nessuna di queste due assunzioni. È chiaro che ulteriori scoperte sperimentali e teoriche potranno convincerci a respingere questa deduzione, eliminando l’uno o l’altro dei due presupposti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2647438
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