Molti hanno la percezione che scienza e arte siano mondi in antitesi, separati e distinti, anche se in realtà sono complementari e questo rapporto è reso evidente dall’uso della tecnologia. Le varie APP tramite Smartphone consentono una lettura dell’opera d’arte che può travalicare l’osservazione e ci consente di avere anche una lettura scientifica dei materiali, delle tecniche e dei fenomeni legati al degrado. Il precario stato di conservazione spinge la tecnologia ad esplorare applicazioni inconsuete, o comunque “border line”, e in questo ambito la Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino utilizza ArcMap ed ArcScene non solo per lo studio dei siti archeologici, cosa ormai consueta, ma anche per l’analisi delle facciate nel restauro architettonico e per lo studio morfometrico di dipinti su tavola, tele, affreschi e mosaici: alcuni risultati sono stati presentati in precedenti edizioni della Conferenza EsriI. Continuando sulla strada delle applicazioni GIS non consuete e in collaborazione con la Galleria D’Arte Moderna di Palermo presentiamo i primi risultati di una indagine termografica su un dipinto di M. Campigli, “Le nozze” (Olio su tela, 1934) cercando di localizzare possibili disomogeneità termiche della superficie pittorica quali indicatori di possibili difetti e/o danneggiamenti destinati nel tempo a trasformarsi in usure irrimediabili. La termografia infrarossa, impiegata nell’ambito dei beni culturali, è una tecnica capace di localizzare discontinuità superficiali e sub-superficiali, disomogeneità strutturali e la presenza di difetti o anomalie eventualmente presenti, generalmente su una superficie muraria e qui applicate su un dipinto, visibili come diversa risposta termica spettrale. Le elaborazioni tendenti a visualizzare le zone di distacco della pellicola pittorica dal supporto utilizzano lo Spatial Analyst e in particolare il Contour. La ricerca è ancora in corso e si prevede di integrarla successivamente associando anche metodi di rilievo 3D su altre opere presenti in Galleria

GIS e opere d’arte: applicazioni inusuali

BARATIN, LAURA;BERTOZZI, SARA;MORETTI, ELVIO;
2017

Abstract

Molti hanno la percezione che scienza e arte siano mondi in antitesi, separati e distinti, anche se in realtà sono complementari e questo rapporto è reso evidente dall’uso della tecnologia. Le varie APP tramite Smartphone consentono una lettura dell’opera d’arte che può travalicare l’osservazione e ci consente di avere anche una lettura scientifica dei materiali, delle tecniche e dei fenomeni legati al degrado. Il precario stato di conservazione spinge la tecnologia ad esplorare applicazioni inconsuete, o comunque “border line”, e in questo ambito la Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino utilizza ArcMap ed ArcScene non solo per lo studio dei siti archeologici, cosa ormai consueta, ma anche per l’analisi delle facciate nel restauro architettonico e per lo studio morfometrico di dipinti su tavola, tele, affreschi e mosaici: alcuni risultati sono stati presentati in precedenti edizioni della Conferenza EsriI. Continuando sulla strada delle applicazioni GIS non consuete e in collaborazione con la Galleria D’Arte Moderna di Palermo presentiamo i primi risultati di una indagine termografica su un dipinto di M. Campigli, “Le nozze” (Olio su tela, 1934) cercando di localizzare possibili disomogeneità termiche della superficie pittorica quali indicatori di possibili difetti e/o danneggiamenti destinati nel tempo a trasformarsi in usure irrimediabili. La termografia infrarossa, impiegata nell’ambito dei beni culturali, è una tecnica capace di localizzare discontinuità superficiali e sub-superficiali, disomogeneità strutturali e la presenza di difetti o anomalie eventualmente presenti, generalmente su una superficie muraria e qui applicate su un dipinto, visibili come diversa risposta termica spettrale. Le elaborazioni tendenti a visualizzare le zone di distacco della pellicola pittorica dal supporto utilizzano lo Spatial Analyst e in particolare il Contour. La ricerca è ancora in corso e si prevede di integrarla successivamente associando anche metodi di rilievo 3D su altre opere presenti in Galleria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2647897
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