Pur se non espressamente stabilito nella Costituzione, la lingua ufficiale della Repubblica italiana è quella italiana, che, secondo una norma del 1933, è anche la lingua ufficiale dell’insegnamento e degli esami uni-versitari. Al fine di favorire l’internazionalizzazione degli atenei, la legge di riforma dell’università del 2010 ha previsto la possibilità di istituire corsi di studio “anche” in lingua straniera. Il fiorire di corsi in lingua stra-niera (prevalentemente in inglese) ha suscitato un ampio dibattito che, a seguito della proposta del Politec-nico di Milano di “anglicizzare” tutti i corsi di livello superiore, ha portato all’intervento del giudice ammini-strativo, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 42/2017, nel ribadire la primazia e supremazia della lingua italiana, ha fornito una lettura co-stituzionalmente orientata della norma, stabilendo che possono essere istituiti corsi in lingua inglese solo in affiancamento ai corsi impartiti in lingua italiana e che solo in specifici casi si possono impartire determinate materie solo in lingua inglese. La sentenza, che desta alcune perplessità, consente di riflettere sul ruolo della lingua nazionale e dell’università, nonché sul loro rapporto reciproco. In particolare, verrà esaminato il rapporto tra ufficialità, supremazia e valorizzazione della lingua italiana; per poi passare a quello tra autonomia universitaria, diritto di accesso agli studi, libertà di insegnamento e lingua.

Una d’arme, di lingua...: l’ufficialità della lingua italiana nelle università

GNES, MATTEO
2017

Abstract

Pur se non espressamente stabilito nella Costituzione, la lingua ufficiale della Repubblica italiana è quella italiana, che, secondo una norma del 1933, è anche la lingua ufficiale dell’insegnamento e degli esami uni-versitari. Al fine di favorire l’internazionalizzazione degli atenei, la legge di riforma dell’università del 2010 ha previsto la possibilità di istituire corsi di studio “anche” in lingua straniera. Il fiorire di corsi in lingua stra-niera (prevalentemente in inglese) ha suscitato un ampio dibattito che, a seguito della proposta del Politec-nico di Milano di “anglicizzare” tutti i corsi di livello superiore, ha portato all’intervento del giudice ammini-strativo, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della norma. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 42/2017, nel ribadire la primazia e supremazia della lingua italiana, ha fornito una lettura co-stituzionalmente orientata della norma, stabilendo che possono essere istituiti corsi in lingua inglese solo in affiancamento ai corsi impartiti in lingua italiana e che solo in specifici casi si possono impartire determinate materie solo in lingua inglese. La sentenza, che desta alcune perplessità, consente di riflettere sul ruolo della lingua nazionale e dell’università, nonché sul loro rapporto reciproco. In particolare, verrà esaminato il rapporto tra ufficialità, supremazia e valorizzazione della lingua italiana; per poi passare a quello tra autonomia universitaria, diritto di accesso agli studi, libertà di insegnamento e lingua.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2647962
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact