Questo lavoro si propone di identificare i principali fattori che hanno contribuito alla crisi delle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane durante la recessione economica globale. L’obiettivo è quello di verificare se i sintomi della crisi d’impresa fossero già presenti nel triennio 2006-2008, che precede l’anno 2009, contraddistinto dalla caduta del PIL italiano e dalle pesanti ripercussioni della crisi finanziaria globale sull’economia reale. Sono state analizzate 1.429 PMI con un fatturato annuo compreso tra 1mln e 50mln nel triennio 2006-2008, che hanno avviato una procedura fallimentare, oppure un concordato preventivo o accordo di ristrutturazione dei debiti (procedure di salvaguardia della continuità), o lo scioglimento e/o liquidazione nel periodo 2009-2016. La regressione logistica binomiale e multinomiale ha consentito l’identificazione delle variabili che hanno contributo positivamente o negativamente all’avvio delle procedure di crisi. I risultati mostrano chiaramente che la dimensione e l’età d’impresa sono variabili chiave, in grado di influenzare la capacità di fronteggiare la crisi aziendale. Infatti, le imprese più grandi e più longeve hanno avviato concordati preventivi o accordi di ristrutturazione dei debiti, strumenti giuridici a tutela della continuità aziendale. Probabilmente, queste imprese sono riuscite, al crescere della dimensione e dell’età, ad accumulare risorse strategiche uniche ed inimitabili, fondamentali per superare la crisi.
Alle radici della crisi d’impresa durante la recessione economica globale: focus sulle PMI italiane
CIAMBOTTI, MASSIMO;PALAZZI, FEDERICA;SGRO', FRANCESCA
2017
Abstract
Questo lavoro si propone di identificare i principali fattori che hanno contribuito alla crisi delle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane durante la recessione economica globale. L’obiettivo è quello di verificare se i sintomi della crisi d’impresa fossero già presenti nel triennio 2006-2008, che precede l’anno 2009, contraddistinto dalla caduta del PIL italiano e dalle pesanti ripercussioni della crisi finanziaria globale sull’economia reale. Sono state analizzate 1.429 PMI con un fatturato annuo compreso tra 1mln e 50mln nel triennio 2006-2008, che hanno avviato una procedura fallimentare, oppure un concordato preventivo o accordo di ristrutturazione dei debiti (procedure di salvaguardia della continuità), o lo scioglimento e/o liquidazione nel periodo 2009-2016. La regressione logistica binomiale e multinomiale ha consentito l’identificazione delle variabili che hanno contributo positivamente o negativamente all’avvio delle procedure di crisi. I risultati mostrano chiaramente che la dimensione e l’età d’impresa sono variabili chiave, in grado di influenzare la capacità di fronteggiare la crisi aziendale. Infatti, le imprese più grandi e più longeve hanno avviato concordati preventivi o accordi di ristrutturazione dei debiti, strumenti giuridici a tutela della continuità aziendale. Probabilmente, queste imprese sono riuscite, al crescere della dimensione e dell’età, ad accumulare risorse strategiche uniche ed inimitabili, fondamentali per superare la crisi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.