L’intervento intende prendere in esame le pratiche di segnatura, posa e localizzazione di membrature architettoniche messe in atto dalle maestranze dei marmorari mediante l’utilizzazione di simboli alfabetici, numerici o puramente grafici. L’apposizione di questi segni, particolarmente funzionali all’assemblaggio di quegli elementi seriali che andavano a costituire colonne, trabeazioni, archi, gradinate, è notevolmente diffusa nell’architettura greco-romana: in questa sede si prenderanno in considerazione esempi noti, come ad esempio il portico di Tiberio ad Aphrodisias di Caria, assieme ad altri inediti, privilegiando un arco temporale che abbraccia l’età romano imperiale fino ad arrivare ai primi secoli dell’età bizantina e alle straordinarie soluzioni adottate nel cantiere della Santa Sofia di Costantinopoli.
Modalità di assemblaggio e messa in opera delle membrature architettoniche nei cantieri romani e bizantini (I-VI sec. d.C.): stato della questione e nuovi contributi
PARIBENI, ANDREA
2017
Abstract
L’intervento intende prendere in esame le pratiche di segnatura, posa e localizzazione di membrature architettoniche messe in atto dalle maestranze dei marmorari mediante l’utilizzazione di simboli alfabetici, numerici o puramente grafici. L’apposizione di questi segni, particolarmente funzionali all’assemblaggio di quegli elementi seriali che andavano a costituire colonne, trabeazioni, archi, gradinate, è notevolmente diffusa nell’architettura greco-romana: in questa sede si prenderanno in considerazione esempi noti, come ad esempio il portico di Tiberio ad Aphrodisias di Caria, assieme ad altri inediti, privilegiando un arco temporale che abbraccia l’età romano imperiale fino ad arrivare ai primi secoli dell’età bizantina e alle straordinarie soluzioni adottate nel cantiere della Santa Sofia di Costantinopoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.