Lo studio affronta il tema dell’istruzione e della scuola nelle aree fragili a partire dall’esperienza della scuola primaria realizzata dalla comunità anarchica ecologista degli Elfi, uno degli ecovillaggi presenti in Italia, sull’Appennino Tosco Emiliano, tra Bologna e Pistoia. La comunità degli Elfi, con il suo stile di vita ricercatamente sobrio e improntato alla sostenibilità, considera l’istruzione come elemento fondamentale nel processo di trasmissione di una cultura alternativa e per questo organizza da quaranta anni la scuola paterna per i suoi bambini, rifiutando di mandarli nella scuola pubblica. Alla fine degli anni ’90, però, per rispondere al bisogno di socializzazione e di apertura della comunità, i bambini elfi hanno frequentato per un paio di anni la scuola del paese vicino, permettendo alla scuola del paese di rimanere aperta con le loro iscrizioni. La diversità e i conflitti tra gli abitanti della comunità e quelli autoctoni del paese hanno però portato al fallimento di questa sperimentazione. A partire da questa esperienza, il lavoro si interroga sul ruolo dei villaggi ecologici nel contrastare le fragilità dei luoghi montani, mettendo in luce la necessità di dispositivi di mediazione tra i nuovi e vecchi abitanti delle aree rurali, per superare i confini e le conflittualità tra loro e avviare processi innovativi.
La scuola degli Elfi e la scuola del paese: il villaggio ecologico come potenziale contrasto alla fragilità Culture della Sostenibilità
GENOVA, ANGELA
2017
Abstract
Lo studio affronta il tema dell’istruzione e della scuola nelle aree fragili a partire dall’esperienza della scuola primaria realizzata dalla comunità anarchica ecologista degli Elfi, uno degli ecovillaggi presenti in Italia, sull’Appennino Tosco Emiliano, tra Bologna e Pistoia. La comunità degli Elfi, con il suo stile di vita ricercatamente sobrio e improntato alla sostenibilità, considera l’istruzione come elemento fondamentale nel processo di trasmissione di una cultura alternativa e per questo organizza da quaranta anni la scuola paterna per i suoi bambini, rifiutando di mandarli nella scuola pubblica. Alla fine degli anni ’90, però, per rispondere al bisogno di socializzazione e di apertura della comunità, i bambini elfi hanno frequentato per un paio di anni la scuola del paese vicino, permettendo alla scuola del paese di rimanere aperta con le loro iscrizioni. La diversità e i conflitti tra gli abitanti della comunità e quelli autoctoni del paese hanno però portato al fallimento di questa sperimentazione. A partire da questa esperienza, il lavoro si interroga sul ruolo dei villaggi ecologici nel contrastare le fragilità dei luoghi montani, mettendo in luce la necessità di dispositivi di mediazione tra i nuovi e vecchi abitanti delle aree rurali, per superare i confini e le conflittualità tra loro e avviare processi innovativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.