Un passo del Digesto attribuito a Scevola propone un complicato caso inquadrabile nella prassi del prestito marittimo romano. Il testo ha subito numerosi attacchi e proposte di emendamento. Ma pur nel necessario accoglimento delle diverse ipotesi revisioniste, non appare del tutto infondato proporre una possibile lettura del passo, così come verisimilmente si presenta, nel tentativo di ricostruire, per quanto possibile, il significato più intimo del responso scevoliano. Ne derivano significative conseguenze, specie sotto il profilo della ricostruzione, plausibile, dell’inquadramento e della disciplina del prestito marittimo nell’età classica del diritto romano.
Il caso della sfortunata navigazione di Callimaco: D. 45.1.122.1 (Scaev. 28 dig.)
Marina Frunzio
2017
Abstract
Un passo del Digesto attribuito a Scevola propone un complicato caso inquadrabile nella prassi del prestito marittimo romano. Il testo ha subito numerosi attacchi e proposte di emendamento. Ma pur nel necessario accoglimento delle diverse ipotesi revisioniste, non appare del tutto infondato proporre una possibile lettura del passo, così come verisimilmente si presenta, nel tentativo di ricostruire, per quanto possibile, il significato più intimo del responso scevoliano. Ne derivano significative conseguenze, specie sotto il profilo della ricostruzione, plausibile, dell’inquadramento e della disciplina del prestito marittimo nell’età classica del diritto romano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.