L ’ottimo studio di Eva Carracedo Carrasco, pubblicato in questo numero di Studi urbinati, offre lo spunto per rapsodiche riflessioni sulla grazia in Italia. Mettendo in dubbio quel che si dà per scontato, si perdono vecchie ragioni e se ne trovano nuove per legittimare la sua esistenza. Con la grazia si parla di cle- menza; si scalpita sull’arbitrarietà dell’atto sovrano; si nega la sua compatibilità con l’uso costituzionale della pena. Insomma, perché e cosa si grazia merita at- tenzione. È facile dimenticare la presunzione di completezza del sistema legale nei confronti delle eccezioni che devono comunque trovare risposta e regola. Ma l’eccezione è nel caso concreto non nella casistica di appartenenza: sia essa la ragion pratica di un generoso riconoscimento di sentenza straniera con pene lontane dalle misure nostrane, sia essa la ragione politica di uno Stato generoso con sé stesso, mentre copre reati in nome della lotta al terrorismo. In uno Stato di diritto con velleità democratiche, il potere va messo nelle migliori condizioni di esercitare una funzione legittima, anche di fronte all’impopolarità elettorale. Nondimeno, l’esercizio motivato di questo potere deve rimanere oggetto di una responsabilità almeno politica.
Stato di grazia. Condonare o commutare la pena secondo Costituzione
Bondi Alessandro
2017
Abstract
L ’ottimo studio di Eva Carracedo Carrasco, pubblicato in questo numero di Studi urbinati, offre lo spunto per rapsodiche riflessioni sulla grazia in Italia. Mettendo in dubbio quel che si dà per scontato, si perdono vecchie ragioni e se ne trovano nuove per legittimare la sua esistenza. Con la grazia si parla di cle- menza; si scalpita sull’arbitrarietà dell’atto sovrano; si nega la sua compatibilità con l’uso costituzionale della pena. Insomma, perché e cosa si grazia merita at- tenzione. È facile dimenticare la presunzione di completezza del sistema legale nei confronti delle eccezioni che devono comunque trovare risposta e regola. Ma l’eccezione è nel caso concreto non nella casistica di appartenenza: sia essa la ragion pratica di un generoso riconoscimento di sentenza straniera con pene lontane dalle misure nostrane, sia essa la ragione politica di uno Stato generoso con sé stesso, mentre copre reati in nome della lotta al terrorismo. In uno Stato di diritto con velleità democratiche, il potere va messo nelle migliori condizioni di esercitare una funzione legittima, anche di fronte all’impopolarità elettorale. Nondimeno, l’esercizio motivato di questo potere deve rimanere oggetto di una responsabilità almeno politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.