Le immagini video raccolte in un campo etnografico posseggono un enorme potere evocativo che può permettere l’espressione di significati difficili da comunicare altrimenti. Questo è ancor più vero quando la proiezione del video viene fatta a distanza di anni e in aree geografiche lontane da quelle nel quale è stato girato. Il libro spiega come è nato il documentario etnografico La garanzia nascosta. Il gule wamkulu tra Somalia e Mozambico ( copyright 2008,Mozambico e Tanzania 23’) - che sintetizza una ricerca svoltasi nel corso di circa venti anni tra Somalia, Tanzania e Mozambico - e racconta come le immagini incluse nel documentario, prodotte sul campo nel 1988 in Somalia come ethnographic footages, sono state restituite in diversi campi di ricerca. La restituzione è avvenuta nel 2008 in Tanzania in un reinsediamento di rifugiati alle persone che erano state coinvolte nel lavoro di ricerca del 1988, nel 2008 in Mozambico ad alcuni conoscitori della società segreta del Nyau, nel 2009 negli Stati Uniti tra i figli dei rifugiati dalla Somalia e nel 2011 e 2017 ai figli di emigrati somali in Italia. Questo testo è un’occasione concreta per riflettere sul ruolo che il materiale video raccolto in un campo di ricerca etnografico può avere nel riprodurre legami e nell’ evocare significati reconditi e il uno spazio adatto per parlare del ruolo riflessivo che la documentazione audiovisiva etnografica ricopre sia per chi ha prodotto questo materiale, sia per chi vi ha partecipa come soggetto delle riprese. Il documentario “La Garanzia Nascosta” è stato presentato nella sua prima proiezione pubblica al Festival Internazionale DOCANEMA a Maputo (2008), ha ricevuto il premio della giuria presso il Musée du Quay Branly a Parigi nel II Video Research Festival on the patrimony and the memory of slavery tenutosi a Parigi il 12 giugno del 2009 ed è poi stato proiettato all’Università di Vienna (2009), nella conferenza di Studi Africani a San Francisco (2010), a Bogotá (2010), a Città del Messico (2010) e alla School of Oriental and African Studies SOAS (2013).

La Garanzia Nascosta. Documentario etnografico come fonte storica

Francesca Declich
2018

Abstract

Le immagini video raccolte in un campo etnografico posseggono un enorme potere evocativo che può permettere l’espressione di significati difficili da comunicare altrimenti. Questo è ancor più vero quando la proiezione del video viene fatta a distanza di anni e in aree geografiche lontane da quelle nel quale è stato girato. Il libro spiega come è nato il documentario etnografico La garanzia nascosta. Il gule wamkulu tra Somalia e Mozambico ( copyright 2008,Mozambico e Tanzania 23’) - che sintetizza una ricerca svoltasi nel corso di circa venti anni tra Somalia, Tanzania e Mozambico - e racconta come le immagini incluse nel documentario, prodotte sul campo nel 1988 in Somalia come ethnographic footages, sono state restituite in diversi campi di ricerca. La restituzione è avvenuta nel 2008 in Tanzania in un reinsediamento di rifugiati alle persone che erano state coinvolte nel lavoro di ricerca del 1988, nel 2008 in Mozambico ad alcuni conoscitori della società segreta del Nyau, nel 2009 negli Stati Uniti tra i figli dei rifugiati dalla Somalia e nel 2011 e 2017 ai figli di emigrati somali in Italia. Questo testo è un’occasione concreta per riflettere sul ruolo che il materiale video raccolto in un campo di ricerca etnografico può avere nel riprodurre legami e nell’ evocare significati reconditi e il uno spazio adatto per parlare del ruolo riflessivo che la documentazione audiovisiva etnografica ricopre sia per chi ha prodotto questo materiale, sia per chi vi ha partecipa come soggetto delle riprese. Il documentario “La Garanzia Nascosta” è stato presentato nella sua prima proiezione pubblica al Festival Internazionale DOCANEMA a Maputo (2008), ha ricevuto il premio della giuria presso il Musée du Quay Branly a Parigi nel II Video Research Festival on the patrimony and the memory of slavery tenutosi a Parigi il 12 giugno del 2009 ed è poi stato proiettato all’Università di Vienna (2009), nella conferenza di Studi Africani a San Francisco (2010), a Bogotá (2010), a Città del Messico (2010) e alla School of Oriental and African Studies SOAS (2013).
2018
978-88-255-1172-7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2656835
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