Il tema dell' 'ars amandi' pone di fronte ad una stereotipia tematica ricorrente del teatro plautino, che rimanda a celebri scene di altre commedie e ad altre più o meno dettagliate ars amandi, pronunciate o dalla ruffiana o da una serva della meretrice, a dimostrazione della varietà di situazioni in cui può essere impiegato uno stesso elemento comico drammaturgicamente rilevante, che, evidentemente strutturato in forma comica attraverso la mediazione del paradosso, aveva una buona presa sul pubblico. L’analisi del canticum di Astafio sull'arte meretricia (Truc. 224-247) porta a difendere il testo, considerato in buona parte interpolato, così come tramandato dai codici. Se accolto nella sua interezza, il canticum giocherebbe con insisitenza sull'aggettivo probus, una sorta di refrain adatto a un testo comico e pensato, almeno in origine, per un'esecuzione orale, nello specifico, cantata. La scena del Truculentus fornisce inoltre utili elementi per la corretta esegesi del verso 203 dei Menaehcmi e, in particolare, per la discussa assegnazione del verso in questione alla meretrice Erotio: Truc. 231 236 246b e Men. 203 sono gli unici passi in tutta la latinità dove ricorre la iunctura: amator probus, una frase che ha tutte le caratteristiche di una massima propria della ‘filosofia’, della logica venale tipica delle meretrici, giocata forse su una ricodificazione in chiave giocosa, dell'aggettivo probus.
L'amator probus nella 'filosofia' delle meretrici: Truc. 224-247 e Men. 203
Giorgia Bandini
2017
Abstract
Il tema dell' 'ars amandi' pone di fronte ad una stereotipia tematica ricorrente del teatro plautino, che rimanda a celebri scene di altre commedie e ad altre più o meno dettagliate ars amandi, pronunciate o dalla ruffiana o da una serva della meretrice, a dimostrazione della varietà di situazioni in cui può essere impiegato uno stesso elemento comico drammaturgicamente rilevante, che, evidentemente strutturato in forma comica attraverso la mediazione del paradosso, aveva una buona presa sul pubblico. L’analisi del canticum di Astafio sull'arte meretricia (Truc. 224-247) porta a difendere il testo, considerato in buona parte interpolato, così come tramandato dai codici. Se accolto nella sua interezza, il canticum giocherebbe con insisitenza sull'aggettivo probus, una sorta di refrain adatto a un testo comico e pensato, almeno in origine, per un'esecuzione orale, nello specifico, cantata. La scena del Truculentus fornisce inoltre utili elementi per la corretta esegesi del verso 203 dei Menaehcmi e, in particolare, per la discussa assegnazione del verso in questione alla meretrice Erotio: Truc. 231 236 246b e Men. 203 sono gli unici passi in tutta la latinità dove ricorre la iunctura: amator probus, una frase che ha tutte le caratteristiche di una massima propria della ‘filosofia’, della logica venale tipica delle meretrici, giocata forse su una ricodificazione in chiave giocosa, dell'aggettivo probus.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.