House of Cards, serie televisiva prodotta dalla Netflix, costituisce una assoluta novità nel panorama della serialità televisiva e nell’ambito specifico dei political drama. Prodotto dallo spiccato carattere autoriale – tanto da poter essere inserita all’interno del filone della Quality Tv - House of Cards è stata pubblicizzata come il primo caso di prodotto offerto dal canale ai propri abbonati in streaming in un’unica volta a partire dal 1 febbraio 2013. Questo lavoro muove dall’ipotesi che il successo di House of Cards poggi su due elementi: a) da un lato, House of Cards – in quanto political drama che mette in dialogo politica e cultura popolare – offre al proprio pubblico un modo per attivare nuove forme di alfabetizzazione alla politica; b) dall’altro lato, la serie tv garantisce ai politici stessi un efficace strumento attraverso cui gestire il proprio stile rappresentativo. Grazie alla presenza di alcuni elementi stilistici inediti – la presenza di un eroe dall’attitudine cinica con Frank Underwood e il suo sguardo in camera – House of Cards offre ai politici una vera e propria enciclopedia intertestuale a cui attingere per rilanciare la propria rappresentazione all’interno dei nuovi spazi di visibilità e interattività offerti dai social media. Appropriandosi di pratiche legate alla fan culture, i politici stanno imparando ad usare le serie tv come uno strumento alternativo per raccontare la propria politica, finendo per sfidare la legittimità e l’applicabilità delle forme di comunicazione più tradizionali.
House of Cards e la politica dello stile
Farci Manolo
2016
Abstract
House of Cards, serie televisiva prodotta dalla Netflix, costituisce una assoluta novità nel panorama della serialità televisiva e nell’ambito specifico dei political drama. Prodotto dallo spiccato carattere autoriale – tanto da poter essere inserita all’interno del filone della Quality Tv - House of Cards è stata pubblicizzata come il primo caso di prodotto offerto dal canale ai propri abbonati in streaming in un’unica volta a partire dal 1 febbraio 2013. Questo lavoro muove dall’ipotesi che il successo di House of Cards poggi su due elementi: a) da un lato, House of Cards – in quanto political drama che mette in dialogo politica e cultura popolare – offre al proprio pubblico un modo per attivare nuove forme di alfabetizzazione alla politica; b) dall’altro lato, la serie tv garantisce ai politici stessi un efficace strumento attraverso cui gestire il proprio stile rappresentativo. Grazie alla presenza di alcuni elementi stilistici inediti – la presenza di un eroe dall’attitudine cinica con Frank Underwood e il suo sguardo in camera – House of Cards offre ai politici una vera e propria enciclopedia intertestuale a cui attingere per rilanciare la propria rappresentazione all’interno dei nuovi spazi di visibilità e interattività offerti dai social media. Appropriandosi di pratiche legate alla fan culture, i politici stanno imparando ad usare le serie tv come uno strumento alternativo per raccontare la propria politica, finendo per sfidare la legittimità e l’applicabilità delle forme di comunicazione più tradizionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.