Il volume, dopo aver discusso del ruolo dei curatori delle varie edizioni dei drammi di William Shakespeare nella introduzione di didascalie di cui le prime edizioni sono prive, analizza molti casi di a parte, in particolare la forma dell’“a parte a”. La ricerca muove da rilievi quantitativi risultati dall’applicazione di un software per le concordanze allo scopo di analizzare i testi che presentano un maggior numero di casi di questa convenzione del parlato drammatico, per allargare successivamente l’analisi. L’investigazione condotta permette di evidenziare come il drammaturgo abbia saputo configurare, nelle varie situazioni e per mezzo di un’abile pragmatica interattiva, le relazioni interpersonali tra i personaggi, soprattutto in momenti caratterizzati da fretta, pericolo o aperta sfida.
Parlare per non farsi sentire. L’a parte nei drammi di Shakespeare
Mullini Roberta
2018
Abstract
Il volume, dopo aver discusso del ruolo dei curatori delle varie edizioni dei drammi di William Shakespeare nella introduzione di didascalie di cui le prime edizioni sono prive, analizza molti casi di a parte, in particolare la forma dell’“a parte a”. La ricerca muove da rilievi quantitativi risultati dall’applicazione di un software per le concordanze allo scopo di analizzare i testi che presentano un maggior numero di casi di questa convenzione del parlato drammatico, per allargare successivamente l’analisi. L’investigazione condotta permette di evidenziare come il drammaturgo abbia saputo configurare, nelle varie situazioni e per mezzo di un’abile pragmatica interattiva, le relazioni interpersonali tra i personaggi, soprattutto in momenti caratterizzati da fretta, pericolo o aperta sfida.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
