L’avvio della laurea abilitante per restauratori di beni culturali, è l’occasione per aprire una riflessione in merito al rilievo, alla rappresentazione e più in generale alla documentazione del patrimonio culturale in tutte le sue diverse tipologie. La scienza informatica con i suoi più recenti sviluppi, nell’ottica di voler costituire un sistema globale di conservazione delle conoscenze sui beni culturali, ha messo a disposizione metodologie e tecnologie informatiche innovative in grado di affrontare due importanti problematiche legate alla conoscenza e alla conservazione dei beni culturali: la “memoria elettronica” e la digitalizzazione della documentazione storica e recente. Il problema riguarda i corsi di restauro dei beni culturali cioè tele, sculture, oggetti ceramici, strumenti, reperti, ecc. come le scuole di specializzazione in architettura e in archeologia dove la documentazione e la scienza della rappresentazione, proprio in questo ambito possono toccare diversi aspetti e forme di insegnamento. Rispetto alle problematiche che sono introdotte in questo lavoro, la prima domanda inevitabile è la seguente: esiste un disegno proprio e specifico per il restauro dei beni culturali? Quale tipologia di documentazione è necessaria e quali sono le forme di gestione? La domanda risulta analoga a quella che parallelamente, fin dalla fine degli anni ’90, si sono posti gli architetti riflettendo sul restauro architettonico. In letteratura si ritrovano diverse opinioni al riguardo e nel caso del restauro architettonico la risposta a tale quesito tende ad essere negativa. “Il disegno ed il rilievo architettonico, come la storia dell’architettura, hanno una loro specificità disciplinare, propri sviluppi interni ed un autonomo valore di conoscenza e di ricerca che li esime, senza per questo svuotarli di significato, da esiti necessariamente e direttamente pratici e operativi … Esiste però sia per il restauro in senso lato che per il disegno un’ampia fascia di confluenza e naturale sovrapposizione nell’attività, un parallelismo di intenti, di ricerche e di risultati che rendono quanto mai utile in campo scientifico il confronto delle discipline, in campo pratico la loro collaborazione e in quello formativo universitario e specialistico, la loro attiva presenza nella definizione del curricula di studi …”. Per questo si propone una riflessione sui temi della documentazione per il restauro, delle nuove tecnologie per i beni culturali che spaziano tra documentazione, gestione e valorizzazione rivisitando anche quanto prodotto da Giovanni Carbonara nei suoi innumerevoli saggi sul tema.

Documentazione e rilievo dei beni culturali: passato e futuro nell’era delle nuove tecnologie

Alessandra Cattaneo
;
Laura Baratin
2021

Abstract

L’avvio della laurea abilitante per restauratori di beni culturali, è l’occasione per aprire una riflessione in merito al rilievo, alla rappresentazione e più in generale alla documentazione del patrimonio culturale in tutte le sue diverse tipologie. La scienza informatica con i suoi più recenti sviluppi, nell’ottica di voler costituire un sistema globale di conservazione delle conoscenze sui beni culturali, ha messo a disposizione metodologie e tecnologie informatiche innovative in grado di affrontare due importanti problematiche legate alla conoscenza e alla conservazione dei beni culturali: la “memoria elettronica” e la digitalizzazione della documentazione storica e recente. Il problema riguarda i corsi di restauro dei beni culturali cioè tele, sculture, oggetti ceramici, strumenti, reperti, ecc. come le scuole di specializzazione in architettura e in archeologia dove la documentazione e la scienza della rappresentazione, proprio in questo ambito possono toccare diversi aspetti e forme di insegnamento. Rispetto alle problematiche che sono introdotte in questo lavoro, la prima domanda inevitabile è la seguente: esiste un disegno proprio e specifico per il restauro dei beni culturali? Quale tipologia di documentazione è necessaria e quali sono le forme di gestione? La domanda risulta analoga a quella che parallelamente, fin dalla fine degli anni ’90, si sono posti gli architetti riflettendo sul restauro architettonico. In letteratura si ritrovano diverse opinioni al riguardo e nel caso del restauro architettonico la risposta a tale quesito tende ad essere negativa. “Il disegno ed il rilievo architettonico, come la storia dell’architettura, hanno una loro specificità disciplinare, propri sviluppi interni ed un autonomo valore di conoscenza e di ricerca che li esime, senza per questo svuotarli di significato, da esiti necessariamente e direttamente pratici e operativi … Esiste però sia per il restauro in senso lato che per il disegno un’ampia fascia di confluenza e naturale sovrapposizione nell’attività, un parallelismo di intenti, di ricerche e di risultati che rendono quanto mai utile in campo scientifico il confronto delle discipline, in campo pratico la loro collaborazione e in quello formativo universitario e specialistico, la loro attiva presenza nella definizione del curricula di studi …”. Per questo si propone una riflessione sui temi della documentazione per il restauro, delle nuove tecnologie per i beni culturali che spaziano tra documentazione, gestione e valorizzazione rivisitando anche quanto prodotto da Giovanni Carbonara nei suoi innumerevoli saggi sul tema.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2665778
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