Il saggio, dedicato al dittico di novelle composte da Leonardo Bruni rispettivamente dal titolo Tancredi (versione latina di Decameron IV, 1) e Seleuco, è suddiviso in due parti: nella prima si analizza come l'amplissima diffusione del testo abbia causato un fenomeno di trasmissione che viene denominata "deformante". Poco dopo la composizione del testo e la sua prima circolazione, le novelle sono state separate e hanno preso a circolare separatamente, contrariamente a quella che era stata l'intenzione e la progettualità dell'autore. Nella seconda parte del saggio si analizza un significativo numero di manoscritti che trasmettono la novella di Seleuco, identificando in essi caratteristiche comuni e connotati peculiari rivelatori del tipo di fruizione e di interpretazione del testo da parte del pubblico quattrocentesco.

Tradizione connotativa e tradizione deformante: il caso del Tancredi e della Novella di Seleuco di Leonardo Bruni

Marcelli N
2018

Abstract

Il saggio, dedicato al dittico di novelle composte da Leonardo Bruni rispettivamente dal titolo Tancredi (versione latina di Decameron IV, 1) e Seleuco, è suddiviso in due parti: nella prima si analizza come l'amplissima diffusione del testo abbia causato un fenomeno di trasmissione che viene denominata "deformante". Poco dopo la composizione del testo e la sua prima circolazione, le novelle sono state separate e hanno preso a circolare separatamente, contrariamente a quella che era stata l'intenzione e la progettualità dell'autore. Nella seconda parte del saggio si analizza un significativo numero di manoscritti che trasmettono la novella di Seleuco, identificando in essi caratteristiche comuni e connotati peculiari rivelatori del tipo di fruizione e di interpretazione del testo da parte del pubblico quattrocentesco.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2665929
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