Il corpo che oggi la cultura, la psicopatologia, la vita quotidiana mostrano è un corpo che ha perso il senso profondo dell’intimità con il sé per ridursi a personaggio in scena alla ricerca di autore, superficie dove inscrivere dinamiche identitarie profonde, campo di battaglia di vicende psichiche tutte proiettate fuori, sulla pelle. Questo saggio si pone all’interno di tale prospettiva contemporanea, come tentativo di comprensione delle più estreme esperienze del corpo messe in atto oggi. In particolare, si discutono diversi fenomeni d’attualità, quali: l’esperienza del dolore fisico nel disturbo borderline di personalità; il selfie-harm e le nuove condotte a rischio in adolescenza; il fenomeno quasi del tutto sconosciuto del cutting nello sport agonistico; l’ortoressia e l’ossessione per il cibo “pulito”; l’abuso di chirurgia estetica e relative perturbazioni di genere. Obiettivo finale è proporre una possibile chiave di lettura – gli “organizzatori di senso” – che possa proporsi come bussola orientativa in un territorio non facile da percorrere.
Clinica del corporeo ovvero psicopatologia della contemporaneità
D'Agostino, Alessandra
;Rossi Monti, Mario
2016
Abstract
Il corpo che oggi la cultura, la psicopatologia, la vita quotidiana mostrano è un corpo che ha perso il senso profondo dell’intimità con il sé per ridursi a personaggio in scena alla ricerca di autore, superficie dove inscrivere dinamiche identitarie profonde, campo di battaglia di vicende psichiche tutte proiettate fuori, sulla pelle. Questo saggio si pone all’interno di tale prospettiva contemporanea, come tentativo di comprensione delle più estreme esperienze del corpo messe in atto oggi. In particolare, si discutono diversi fenomeni d’attualità, quali: l’esperienza del dolore fisico nel disturbo borderline di personalità; il selfie-harm e le nuove condotte a rischio in adolescenza; il fenomeno quasi del tutto sconosciuto del cutting nello sport agonistico; l’ortoressia e l’ossessione per il cibo “pulito”; l’abuso di chirurgia estetica e relative perturbazioni di genere. Obiettivo finale è proporre una possibile chiave di lettura – gli “organizzatori di senso” – che possa proporsi come bussola orientativa in un territorio non facile da percorrere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.