Il contributo analizza il costrutto delle Buone Prassi, utilizzato da tempo anche nei contesti educativi. Sviluppa un’analisi critica della concezione che le identifica in senso tecnico, come procedure rivelatesi efficaci per la soluzione di problemi o, in ogni caso, in vista di risultati auspicati, e, quindi, da ripetere in forma standardizzata e rigida. Ne propone, altresì, una concezione interattiva, olistica e partecipativa. Analizza in tal senso alcuni esempi centrati sull’autonomia culturale degli operatori, sulla valorizzazione del sapere che emana dalla pratica, nella tensione costante con la dimensione teorica ed etica dell’agire. Ne propone, in sintesi, alcune caratteristiche (generatività, dinamicità, complessità, esemplarità) che fanno delle BP uno strumento da valorizzare positivamente anche nei contesti educativi. Abstract: The contribution analyzes the construct of Good Practices, used for some time also in educational contexts. It develops a critical analysis of the concept that identifies them in a technical sense, as procedures that proved effective for solving problems or, in any case, in view of desired results, and, therefore, to be repeated in a standardized and rigid form. It also proposes an interactive, holistic and participatory conception. In this sense, it analyzes some examples centered on the cultural autonomy of the operators, on the enhancement of the knowledge that emanates from practice, in constant tension with the theoretical and ethical dimension of action. It proposes, in short, some characteristics (generativity, dynamism, complexity, exemplarity) that make BP an instrument to be positively valued also in educational contexts.

Buone Prassi in educazione

Maria-Chiara Michelini
2019

Abstract

Il contributo analizza il costrutto delle Buone Prassi, utilizzato da tempo anche nei contesti educativi. Sviluppa un’analisi critica della concezione che le identifica in senso tecnico, come procedure rivelatesi efficaci per la soluzione di problemi o, in ogni caso, in vista di risultati auspicati, e, quindi, da ripetere in forma standardizzata e rigida. Ne propone, altresì, una concezione interattiva, olistica e partecipativa. Analizza in tal senso alcuni esempi centrati sull’autonomia culturale degli operatori, sulla valorizzazione del sapere che emana dalla pratica, nella tensione costante con la dimensione teorica ed etica dell’agire. Ne propone, in sintesi, alcune caratteristiche (generatività, dinamicità, complessità, esemplarità) che fanno delle BP uno strumento da valorizzare positivamente anche nei contesti educativi. Abstract: The contribution analyzes the construct of Good Practices, used for some time also in educational contexts. It develops a critical analysis of the concept that identifies them in a technical sense, as procedures that proved effective for solving problems or, in any case, in view of desired results, and, therefore, to be repeated in a standardized and rigid form. It also proposes an interactive, holistic and participatory conception. In this sense, it analyzes some examples centered on the cultural autonomy of the operators, on the enhancement of the knowledge that emanates from practice, in constant tension with the theoretical and ethical dimension of action. It proposes, in short, some characteristics (generativity, dynamism, complexity, exemplarity) that make BP an instrument to be positively valued also in educational contexts.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2666615
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