Nei secoli gli scettici hanno sollevato dubbi su ogni argomento: il passato e il futuro, la validità dell’induzione, l’affidabilità dei sensi, la realtà del mondo esterno e delle altre menti, la credibilità delle comunicazioni sociali. Molte le strategie messe in campo per resistere allo scetticismo: nell’antichità l’accusa di incoerenza e di inattuabilità pratica; nell’età moderna il cogito agostiniano e cartesiano, il fenomenismo, il trascendentalismo kantiano, l’idealismo; nell’ultimo secolo la “prova” di Moore, il principio di carità di Davidson, l’argomento semantico di Putnam, il trascendentalismo wittgensteiniano, l’esternismo, il contestualismo. Alcune di queste strategie però falliscono, altre confutano lo scetticismo solo nominalmente, altre salvano la conoscenza ordinaria, ma non quella filosofica. Infatti le ipotesi scettiche sono sensate, e in linea di principio potrebbero essere vere. Ma prendendo spunto da Occam e Russell ci rendiamo conto che sono talmente improbabili da potersi tranquillamente considerare false. Lo scettico si può dunque vincere, pur di non voler stravincere, e intanto ci insegna che spesso la certezza assoluta è irraggiungibile; ma ciò non ci impedisce di conoscere, poiché il grado di probabilità può far tutta la differenza del mondo.

La sfida scettica e come affrontarla

Alai, Mario
2019

Abstract

Nei secoli gli scettici hanno sollevato dubbi su ogni argomento: il passato e il futuro, la validità dell’induzione, l’affidabilità dei sensi, la realtà del mondo esterno e delle altre menti, la credibilità delle comunicazioni sociali. Molte le strategie messe in campo per resistere allo scetticismo: nell’antichità l’accusa di incoerenza e di inattuabilità pratica; nell’età moderna il cogito agostiniano e cartesiano, il fenomenismo, il trascendentalismo kantiano, l’idealismo; nell’ultimo secolo la “prova” di Moore, il principio di carità di Davidson, l’argomento semantico di Putnam, il trascendentalismo wittgensteiniano, l’esternismo, il contestualismo. Alcune di queste strategie però falliscono, altre confutano lo scetticismo solo nominalmente, altre salvano la conoscenza ordinaria, ma non quella filosofica. Infatti le ipotesi scettiche sono sensate, e in linea di principio potrebbero essere vere. Ma prendendo spunto da Occam e Russell ci rendiamo conto che sono talmente improbabili da potersi tranquillamente considerare false. Lo scettico si può dunque vincere, pur di non voler stravincere, e intanto ci insegna che spesso la certezza assoluta è irraggiungibile; ma ciò non ci impedisce di conoscere, poiché il grado di probabilità può far tutta la differenza del mondo.
2019
9788838247965
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2667097
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