Il cosiddetto "hate speech" o discorso d'odio è un tema di attualità del diritto dell'informazione. In esso ricade il valore sociale della libertà di espressione nella misura in cui i media sono in grado di garantire il rispetto della dignità umana. Le comunicazioni online hanno amplificato tale fenomeno. Con la delibera n. 157 del 15 maggio 2019 il Consiglio dell’Autorità garante per le comunicazioni ha approvato il “Regolamento recante disposizioni in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e di contrasto all’hate speech”.Il provvedimento rappresenta l’atto conclusivo di un procedimento che l’Autorità aveva aperto nel 2018 (delibera n. 403/18/CONS del 25 luglio 2018)2 e che si è svolto con ilcoinvolgimento e la consultazione dei principali attori del sistema dell’informazione radiotelevisiva e del giornalismo professionale. Si tratta di un intervento che riguarda il vecchio panorama dei media, la radiotv, ma che stimola la riflessione sui limiti della libertà d'espressione anche nel contesto delle comunicazioni digitali.

Il Regolamento dell'Agcom sull'hate speech: una prima lettura

Carlo Magnani
2019

Abstract

Il cosiddetto "hate speech" o discorso d'odio è un tema di attualità del diritto dell'informazione. In esso ricade il valore sociale della libertà di espressione nella misura in cui i media sono in grado di garantire il rispetto della dignità umana. Le comunicazioni online hanno amplificato tale fenomeno. Con la delibera n. 157 del 15 maggio 2019 il Consiglio dell’Autorità garante per le comunicazioni ha approvato il “Regolamento recante disposizioni in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e di contrasto all’hate speech”.Il provvedimento rappresenta l’atto conclusivo di un procedimento che l’Autorità aveva aperto nel 2018 (delibera n. 403/18/CONS del 25 luglio 2018)2 e che si è svolto con ilcoinvolgimento e la consultazione dei principali attori del sistema dell’informazione radiotelevisiva e del giornalismo professionale. Si tratta di un intervento che riguarda il vecchio panorama dei media, la radiotv, ma che stimola la riflessione sui limiti della libertà d'espressione anche nel contesto delle comunicazioni digitali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2668070
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