I processi infiammatori e il comportamento sociale si influenzano reciprocamente. I fattori pro-infiammatori, citochine in primis, inducono un concerto di modificazioni comportamentali che aiutano l’organismo a navigare l’ambiente sociale durante periodi di malattia, aumentando la sensibilità dei circuiti neurali di salienza/allarme agli stimoli sociali negativi (per identificare ed evitare prontamente potenziali pericoli) e la reattività dei circuiti di reward agli stimoli sociali positivi (per favorire l’approccio verso figure di supporto e protezione). Viceversa, gli eventi avversi di natura sociale, come abusi, separazioni, esclusione sociale, valutazioni negative, possono indurre un incremento dell’infiammazione periferica (per preparare l’organismo a situazioni di aumentato rischio di ferite o infezioni). Individui socialmente isolati, o che si sentono tali, presentano un cronico incremento dei livelli di infiammazione, e un’esagerata produzione di fattori pro-infiammatori in risposta a infezioni e a esperienze sociali avverse. Ciò può avere implicazioni rilevanti sul piano clinico, e spiegare la relazione fra stress cronico, infiammazione e alcune malattie neuropsichiatriche caratterizzate da compromissione del funzionamento sociale, quali ansia e depressione.

L’asse psiche-cervello-sistema immunitario al servizio dell’adattamento dell’organismo all’ambiente: l’importanza delle interazioni fra infiammazione e comportamento sociale.

Andrea Minelli
;
Michael Di Palma
2018

Abstract

I processi infiammatori e il comportamento sociale si influenzano reciprocamente. I fattori pro-infiammatori, citochine in primis, inducono un concerto di modificazioni comportamentali che aiutano l’organismo a navigare l’ambiente sociale durante periodi di malattia, aumentando la sensibilità dei circuiti neurali di salienza/allarme agli stimoli sociali negativi (per identificare ed evitare prontamente potenziali pericoli) e la reattività dei circuiti di reward agli stimoli sociali positivi (per favorire l’approccio verso figure di supporto e protezione). Viceversa, gli eventi avversi di natura sociale, come abusi, separazioni, esclusione sociale, valutazioni negative, possono indurre un incremento dell’infiammazione periferica (per preparare l’organismo a situazioni di aumentato rischio di ferite o infezioni). Individui socialmente isolati, o che si sentono tali, presentano un cronico incremento dei livelli di infiammazione, e un’esagerata produzione di fattori pro-infiammatori in risposta a infezioni e a esperienze sociali avverse. Ciò può avere implicazioni rilevanti sul piano clinico, e spiegare la relazione fra stress cronico, infiammazione e alcune malattie neuropsichiatriche caratterizzate da compromissione del funzionamento sociale, quali ansia e depressione.
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