Nonostante la pluralità dei modelli familiari, nell’immaginario collettivo l’idea di famiglia felice richiama una normalità omologata a rappresentazioni idealistiche del tutto distanti dalla realtà. Ciò che crea narrazione è l’imprevisto che cancella l’immagine conformata e crea la discontinuità della trama. Decostruendo l’epigrafe del convegno si cercherà di sfatare il mito secondo il quale l’intelligenza (Quale intelligenza? E in che modo la si individua e accoglie?) basti a sé stessa, a favore dell’ipotesi che il bambino con plusvalenza cognitiva necessiti, al contrario, di supporto speciale. Tutto ciò che allontana da un’idealizzata consuetudine disorienta e apre un ventaglio di possibilità, poiché nella rottura dell’equilibrio si dischiude e si fa spazio una storia diversa e piena d’incognite, niente affatto rassicuranti. L’individuazione dell’alto potenziale cognitivo rappresenta un’esperienza di diversità, pertanto la modalità che si adotta nell’affrontarla può generare sia sofferenza sia apertura di senso, opportunità e ricchezza. Il modo in cui si fronteggia l’imprevisto richiama la possibilità di scelta di percorsi esistenziali diversi, qui esaminati attraverso l’analisi dei vissuti genitoriali in relazione alla presenza di un figlio con alto potenziale cognitivo. Davanti all’evento inatteso la narrazione si offre come strumento per riflettere sul proprio vissuto, sulle emozioni e sulle inevitabili difficoltà. Obiettivo di chi scrive è chiarire come i resoconti genitoriali rappresentano il tessuto su cui ricercare specificità e differenze al fine di costruire un patrimonio di conoscenze utili all’esperienza educativa, ma anche alla sensibilizzazione rispetto a un tema che, soprattutto sul versante pedagogico, resta ancora poco esplorato. La genitorialità è riconosciuta come expertise importante nella formazione ed educazione dei figli (Caldin, 2016, 2017; Milani, 2009): questo contributo cerca di verificare se e con quali modalità i genitori possono essere supportati nel loro ruolo, promuovendo la riflessività (Luhmann, 1988) sulla specialità della loro esperienza della plus-dotazione attraverso l’approccio narrativo. Il lavoro, oltre ad attestare la valenza della consapevolezza riflessiva del ruolo educativo parentale, intende dimostrare l’importanza delle azioni a sostegno della genitorialità rivolta al bambino ad alto potenziale cognitivo, considerato il suo bisogno di ancorare a riferimenti sicuri di appartenenza la strutturazione del suo sé. Attraverso la narrazione s’intende riconoscere e valorizzare le risorse già presenti nelle famiglie ma anche orientare e sviluppare nuove competenze e strategie educative (Fabbri, 2004). Lo sfondo concettuale al quale si fa riferimento è volutamente articolato e composito, nella convinzione che le diverse prospettive apportino contributi complementari. Se letti congiuntamente, i diversi costrutti ermeneutici esaltano l’epistemologia e l’ontologia della Pedagogia speciale, riferita all’oggetto specifico della plusvalenza cognitiva (Bruner, Vygotskij, 1980; Wenger, 2007; Mortari, 2003; Formenti, 2010; Mezirow, 1991; Margiotta, 2011). Il lavoro di ricerca si è così orientato verso un approccio metodologico di tipo qualitativo, rivolto all’analisi dei resoconti autobiografici e dei racconti di vita dei genitori, (Iori, 2008; Demetrio, 2006; Varela, Thompson, Rosch, 1992). Per l’analisi delle narrazioni, è stato utilizzato l’approccio della Qualitative Content Analysis, il cui obiettivo è descrivere e far emergere la ricorsività di un fenomeno e quindi raggiungere, in senso scientifico, l’affidabilità, la credibilità e la trasferibilità dell’oggetto preso in esame. ############## Despite a plurality of family models, the concept of a “happy family” in the collective imaginary recalls a normality conformed to idealist representations absolutely distant from reality. The unexpected is what creates narration as it removes the conformed image by creating discontinuity in the plot. By deconstructing the epigraph of the conference, I will try to dispel the myth which affirms that intelligence (Which intelligence? How can it be found and accepted?) can be enough to itself, thus maintaining the hypothesis that a gifted child should need special support. Whatever moves away from an idealized habit opens up a range of opportunities since breaking the balance gives birth to a different story amidst the unknown, not in the least comforting, though. Assessing a high cognitive potential represents experience in diversity, so whatever model one adopts in confronting it, may engender suffering but also construction sense, opportunity and enrichment. How one is confronted with the unexpected is linked to the choice among different existential patterns, which we will investigate here through the analysis of parental past events relating to having a child endowed with high cognitive potential. Before an unexpected situation, narration works as an instrument to meditate on one’s own past events, emotions and inevitable difficulties. We aim here at explaining how parental reports can be the base on which researching peculiarities and diversities, with the objective to attain a knowledge heritage that might come in handy to educational experience as well as sensibilization towards a still not enough explored theme, especially in the pedagogical area. Parenting is acknowledged as important expertise in children’s education (Caldin, 2016, 2017; Milani, 2009): this work tries to verify if and how parents’ role can be supported, thus promoting reflection (Luhmann, 1988) on the special experience of “gifted children” through a narrative approach. This work, beyond vouching for the value of a reflexive awareness in the role of parental education, aims at proving the importance of action-taking in supporting child’s parents with high cognitive potential who needs to link to secure references in order to structure his Self. Through narration we want to recognize and value those resources already present in families as well as develop and direct new competences and education strategies (Fabbri, 2004). Our conceptual background is intended as articulate and composite as we are convinced that different perspectives can contribute in a complementary way. The different hermeneutical constructs, taken as a whole, highlight epistemology and ontology of Special Pedagogy, in the field of gifted education (Bruner, Vygotskij, 1980; Wenger, 2007; Mortari, 2003; Formenti, 2010; Mezirow, 1991; Margiotta, 2011). The research has moved towards a methodologically qualitative approach, analyzing autobiographical accounts and life stories of parents (Iori, 2008; Demetrio, 2006; Varela, Thompson, Rosch, 1992). We have essentially tried to develop the analysis of conditions in which parental education function takes place, through a narrative reconstruction. Qualitative Content Analysis has been the tool for analyzing narrations with the objective of describing and analyzing the phenomenon recursivity, thus aiming at reaching scientifically reliability, dependability and transferability of the examined objet.

Alto potenziale cognitivo e pratiche genitoriali. Un percorso di ricerca qualitativa tramite l’approccio narrativo.

Francesca Salis
2019

Abstract

Nonostante la pluralità dei modelli familiari, nell’immaginario collettivo l’idea di famiglia felice richiama una normalità omologata a rappresentazioni idealistiche del tutto distanti dalla realtà. Ciò che crea narrazione è l’imprevisto che cancella l’immagine conformata e crea la discontinuità della trama. Decostruendo l’epigrafe del convegno si cercherà di sfatare il mito secondo il quale l’intelligenza (Quale intelligenza? E in che modo la si individua e accoglie?) basti a sé stessa, a favore dell’ipotesi che il bambino con plusvalenza cognitiva necessiti, al contrario, di supporto speciale. Tutto ciò che allontana da un’idealizzata consuetudine disorienta e apre un ventaglio di possibilità, poiché nella rottura dell’equilibrio si dischiude e si fa spazio una storia diversa e piena d’incognite, niente affatto rassicuranti. L’individuazione dell’alto potenziale cognitivo rappresenta un’esperienza di diversità, pertanto la modalità che si adotta nell’affrontarla può generare sia sofferenza sia apertura di senso, opportunità e ricchezza. Il modo in cui si fronteggia l’imprevisto richiama la possibilità di scelta di percorsi esistenziali diversi, qui esaminati attraverso l’analisi dei vissuti genitoriali in relazione alla presenza di un figlio con alto potenziale cognitivo. Davanti all’evento inatteso la narrazione si offre come strumento per riflettere sul proprio vissuto, sulle emozioni e sulle inevitabili difficoltà. Obiettivo di chi scrive è chiarire come i resoconti genitoriali rappresentano il tessuto su cui ricercare specificità e differenze al fine di costruire un patrimonio di conoscenze utili all’esperienza educativa, ma anche alla sensibilizzazione rispetto a un tema che, soprattutto sul versante pedagogico, resta ancora poco esplorato. La genitorialità è riconosciuta come expertise importante nella formazione ed educazione dei figli (Caldin, 2016, 2017; Milani, 2009): questo contributo cerca di verificare se e con quali modalità i genitori possono essere supportati nel loro ruolo, promuovendo la riflessività (Luhmann, 1988) sulla specialità della loro esperienza della plus-dotazione attraverso l’approccio narrativo. Il lavoro, oltre ad attestare la valenza della consapevolezza riflessiva del ruolo educativo parentale, intende dimostrare l’importanza delle azioni a sostegno della genitorialità rivolta al bambino ad alto potenziale cognitivo, considerato il suo bisogno di ancorare a riferimenti sicuri di appartenenza la strutturazione del suo sé. Attraverso la narrazione s’intende riconoscere e valorizzare le risorse già presenti nelle famiglie ma anche orientare e sviluppare nuove competenze e strategie educative (Fabbri, 2004). Lo sfondo concettuale al quale si fa riferimento è volutamente articolato e composito, nella convinzione che le diverse prospettive apportino contributi complementari. Se letti congiuntamente, i diversi costrutti ermeneutici esaltano l’epistemologia e l’ontologia della Pedagogia speciale, riferita all’oggetto specifico della plusvalenza cognitiva (Bruner, Vygotskij, 1980; Wenger, 2007; Mortari, 2003; Formenti, 2010; Mezirow, 1991; Margiotta, 2011). Il lavoro di ricerca si è così orientato verso un approccio metodologico di tipo qualitativo, rivolto all’analisi dei resoconti autobiografici e dei racconti di vita dei genitori, (Iori, 2008; Demetrio, 2006; Varela, Thompson, Rosch, 1992). Per l’analisi delle narrazioni, è stato utilizzato l’approccio della Qualitative Content Analysis, il cui obiettivo è descrivere e far emergere la ricorsività di un fenomeno e quindi raggiungere, in senso scientifico, l’affidabilità, la credibilità e la trasferibilità dell’oggetto preso in esame. ############## Despite a plurality of family models, the concept of a “happy family” in the collective imaginary recalls a normality conformed to idealist representations absolutely distant from reality. The unexpected is what creates narration as it removes the conformed image by creating discontinuity in the plot. By deconstructing the epigraph of the conference, I will try to dispel the myth which affirms that intelligence (Which intelligence? How can it be found and accepted?) can be enough to itself, thus maintaining the hypothesis that a gifted child should need special support. Whatever moves away from an idealized habit opens up a range of opportunities since breaking the balance gives birth to a different story amidst the unknown, not in the least comforting, though. Assessing a high cognitive potential represents experience in diversity, so whatever model one adopts in confronting it, may engender suffering but also construction sense, opportunity and enrichment. How one is confronted with the unexpected is linked to the choice among different existential patterns, which we will investigate here through the analysis of parental past events relating to having a child endowed with high cognitive potential. Before an unexpected situation, narration works as an instrument to meditate on one’s own past events, emotions and inevitable difficulties. We aim here at explaining how parental reports can be the base on which researching peculiarities and diversities, with the objective to attain a knowledge heritage that might come in handy to educational experience as well as sensibilization towards a still not enough explored theme, especially in the pedagogical area. Parenting is acknowledged as important expertise in children’s education (Caldin, 2016, 2017; Milani, 2009): this work tries to verify if and how parents’ role can be supported, thus promoting reflection (Luhmann, 1988) on the special experience of “gifted children” through a narrative approach. This work, beyond vouching for the value of a reflexive awareness in the role of parental education, aims at proving the importance of action-taking in supporting child’s parents with high cognitive potential who needs to link to secure references in order to structure his Self. Through narration we want to recognize and value those resources already present in families as well as develop and direct new competences and education strategies (Fabbri, 2004). Our conceptual background is intended as articulate and composite as we are convinced that different perspectives can contribute in a complementary way. The different hermeneutical constructs, taken as a whole, highlight epistemology and ontology of Special Pedagogy, in the field of gifted education (Bruner, Vygotskij, 1980; Wenger, 2007; Mortari, 2003; Formenti, 2010; Mezirow, 1991; Margiotta, 2011). The research has moved towards a methodologically qualitative approach, analyzing autobiographical accounts and life stories of parents (Iori, 2008; Demetrio, 2006; Varela, Thompson, Rosch, 1992). We have essentially tried to develop the analysis of conditions in which parental education function takes place, through a narrative reconstruction. Qualitative Content Analysis has been the tool for analyzing narrations with the objective of describing and analyzing the phenomenon recursivity, thus aiming at reaching scientifically reliability, dependability and transferability of the examined objet.
2019
978-88-6760-675-7
­­­Il volume si rivolge a insegnati, dirigenti e famiglie di alunni plusdotati e con talenti ed intende dare un contributo per la comprensione del fenomeno della plusdotazione e al ruolo che scuole e famiglie rivestono nella presa in carico e valorizzazione dei talenti e delle eccellenze. Lo sfondo culturale è quello della didattica inclusiva e del modello della differenziazione didattica. Il testo propone riflessioni volte a comprendere la plusdotazione, le caratteristiche del funzionamento dell’alunno con tale profilo, i modelli didattici, le strategie di intervento e gli strumenti di documentazione anche attraverso esperienze scolastiche d’avanguardia nazionali ed internazionali.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2671804
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact