Né “letterato” né “filosofo” professionale, Leonardo da Vinci rappresenta un caso singolare nella storia della cultura e della storia della scienza, perché, nonostante la sua vita errabonda, sempre alla ricerca di incarichi per dipingere, costruire macchine, proporre nuove invenzioni, ebbe la costanza di scrivere migliaia di pagine, rimaste – durante la sua vita – quasi interamente private. Riscoperte gradualmente nel corso dei secoli successivi, adeguatamente pubblicate e rese accessibili, le sue carte appaiono oggi una vasta collezione in cui molte nuove scienze o sviluppi innovativi di scienze già esistenti furono progettati, ma nessuno di essi giunse a un grado che ne rendesse possibile la pubblicazione. Ma è proprio in questa difficoltà a definire dei saperi particolari ben definiti e delimitati, che risiede uno dei maggiori motivi di interesse per il pensiero di Leonardo. Egli, confrontandosi con l’enciclopedia delle scienze (di matrice prevalentemente aristotelica) che si trovava dinnanzi, aspirò a ripensarla e riorganizzarla a partire dal collegamento originale di tre punti di riferimento: la pittura, concepita come studio rigorosamente proporzionale del mondo visibile; la prospettiva, che Leonardo ripensa sulla base di un’originale sintesi perspectiva artificialis e naturalis (gradualmente emancipandosi da un approccio inizialmente debitore della magia naturale) e la natura, vista come un circuito di innumerevoli energie e “potenze”.
«Artefiziosa natura». Leonardo da Vinci dalla magia alla filosofia
Fabio Frosini
2020
Abstract
Né “letterato” né “filosofo” professionale, Leonardo da Vinci rappresenta un caso singolare nella storia della cultura e della storia della scienza, perché, nonostante la sua vita errabonda, sempre alla ricerca di incarichi per dipingere, costruire macchine, proporre nuove invenzioni, ebbe la costanza di scrivere migliaia di pagine, rimaste – durante la sua vita – quasi interamente private. Riscoperte gradualmente nel corso dei secoli successivi, adeguatamente pubblicate e rese accessibili, le sue carte appaiono oggi una vasta collezione in cui molte nuove scienze o sviluppi innovativi di scienze già esistenti furono progettati, ma nessuno di essi giunse a un grado che ne rendesse possibile la pubblicazione. Ma è proprio in questa difficoltà a definire dei saperi particolari ben definiti e delimitati, che risiede uno dei maggiori motivi di interesse per il pensiero di Leonardo. Egli, confrontandosi con l’enciclopedia delle scienze (di matrice prevalentemente aristotelica) che si trovava dinnanzi, aspirò a ripensarla e riorganizzarla a partire dal collegamento originale di tre punti di riferimento: la pittura, concepita come studio rigorosamente proporzionale del mondo visibile; la prospettiva, che Leonardo ripensa sulla base di un’originale sintesi perspectiva artificialis e naturalis (gradualmente emancipandosi da un approccio inizialmente debitore della magia naturale) e la natura, vista come un circuito di innumerevoli energie e “potenze”.File | Dimensione | Formato | |
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