L’esperienza politica, da sempre, sarebbe inconcepibile senza la dimensione della comunicazione. Tuttavia oggi, in forza del progressivo sviluppo del sistema dei media e della loro accelerata digitalizzazione universalizzante – sia in ordine alla diffusione globale che in ordine alla fruibilità intellettuale –, assistiamo a una eclatante sottolineatura di questo momento che, per alcuni versi, sembra spesso totalizzante, o comunque largamente prevalente, tanto al livello delle pratiche quotidiane quanto al livello degli studi politologici.Quello che appare problematico è proprio questa tendenza totalizzante, in quanto in essa è possibile scorgere il rischio della progressiva erosione della diade che fonda il reale statuto dell’esperienza politica: fatti e parole.
«Tanto peggio per i fatti». Il rischio della fine della polis per mano della comunicazione
Marco Cangiotti
2020
Abstract
L’esperienza politica, da sempre, sarebbe inconcepibile senza la dimensione della comunicazione. Tuttavia oggi, in forza del progressivo sviluppo del sistema dei media e della loro accelerata digitalizzazione universalizzante – sia in ordine alla diffusione globale che in ordine alla fruibilità intellettuale –, assistiamo a una eclatante sottolineatura di questo momento che, per alcuni versi, sembra spesso totalizzante, o comunque largamente prevalente, tanto al livello delle pratiche quotidiane quanto al livello degli studi politologici.Quello che appare problematico è proprio questa tendenza totalizzante, in quanto in essa è possibile scorgere il rischio della progressiva erosione della diade che fonda il reale statuto dell’esperienza politica: fatti e parole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
