Attraverso le riflessioni prodotte da un corpus di opere che sfugge alle categorie romanzesche, intendo interrogare il contributo della letteratura francese contemporanea alla rappresentazione della prigione. Un universo così ‘a margine’ rimane ‘al margine’ della letteratura o partecipa a pieno titolo alle sue forme in un momento in cui esse stesse sfuggono a un codice normativo e si ibridano tra loro? Prisons di François Bon, Le bruit des trousseaux di Philippe Claudel, fragmentation d’un lieu commun di Jane Sautière, La grande maison di Michèle Sales, Prof chez les taulards di Aude ci invitano a riflettere sul potenziale di accoglienza da parte della letteratura di un universo così specifico e su una nuova forma di engagement letterario.

Al di là del romanzo: quando la letteratura francese contemporanea varca le soglie della prigione

M. Amatulli
2020

Abstract

Attraverso le riflessioni prodotte da un corpus di opere che sfugge alle categorie romanzesche, intendo interrogare il contributo della letteratura francese contemporanea alla rappresentazione della prigione. Un universo così ‘a margine’ rimane ‘al margine’ della letteratura o partecipa a pieno titolo alle sue forme in un momento in cui esse stesse sfuggono a un codice normativo e si ibridano tra loro? Prisons di François Bon, Le bruit des trousseaux di Philippe Claudel, fragmentation d’un lieu commun di Jane Sautière, La grande maison di Michèle Sales, Prof chez les taulards di Aude ci invitano a riflettere sul potenziale di accoglienza da parte della letteratura di un universo così specifico e su una nuova forma di engagement letterario.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2677836
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