Il canto X dell’Inferno, da sempre oggetto di particolari attenzioni, è leggibile anche attraverso percorsi differenziati che portano a altri luoghi della Commedia e della cultura medioevale. Così è per Epicuro e gli epicurei, fulcro dottrinale del canto declinato in accezione preliminare nella chiave dell’ateismo che rinnega l’immortalità dell’anima individuale, e di fatto attraverso la figura centrale di Farinata e quella secondaria di Federico II, che rinviano all’universo storico delle lotte civili e del definitivo tramonto del ghibellinismo. Rispetto a questa chiave di lettura ghibellina, la presenza del guelfo Cavalcante rappresenta l’altra parte in guerra, dominata dall’odio e partecipe della medesima incapacità dell’ateo di intendere il disegno trascendente che sovrasta il conflitto fratricida. Il canto menziona anche Guido ma non richiama il suo pensiero averroista, escludendo significativamente tutti gli argomenti anti-averroistici che nella Commedia si trovano altrove. L’averroismo, nel pensiero dantesco, è in realtà una filosofia mai direttamente connessa al concetto di eresia, oggetto di discussione e quasi regolarmente di riprovazione ma non di devianza o peccato morale.

Eretici e ghibellini. Su Inferno X e altro

Antonio Corsaro
2020

Abstract

Il canto X dell’Inferno, da sempre oggetto di particolari attenzioni, è leggibile anche attraverso percorsi differenziati che portano a altri luoghi della Commedia e della cultura medioevale. Così è per Epicuro e gli epicurei, fulcro dottrinale del canto declinato in accezione preliminare nella chiave dell’ateismo che rinnega l’immortalità dell’anima individuale, e di fatto attraverso la figura centrale di Farinata e quella secondaria di Federico II, che rinviano all’universo storico delle lotte civili e del definitivo tramonto del ghibellinismo. Rispetto a questa chiave di lettura ghibellina, la presenza del guelfo Cavalcante rappresenta l’altra parte in guerra, dominata dall’odio e partecipe della medesima incapacità dell’ateo di intendere il disegno trascendente che sovrasta il conflitto fratricida. Il canto menziona anche Guido ma non richiama il suo pensiero averroista, escludendo significativamente tutti gli argomenti anti-averroistici che nella Commedia si trovano altrove. L’averroismo, nel pensiero dantesco, è in realtà una filosofia mai direttamente connessa al concetto di eresia, oggetto di discussione e quasi regolarmente di riprovazione ma non di devianza o peccato morale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2679601
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