Ricorre in giurisprudenza l’evocazione del principio di vicinanza della prova con non poche ambiguità potenzialmente foriere di effetti inflativi del contenzioso. Sembra quindi auspicabile che si chiariscano i seguenti passaggi: i criteri legali di allocazione del rischio dell’incertezza sui fatti, individuabili nella regola generale di cui all’art. 2697 c.c. e nel correlato sistema delle presunzioni legali, appaiono derogabili, secondo una lettura costituzionalmente orientata, sulla base di una valutazione controllabile di minore onerosità della prova; tale valutazione può essere altresì integrata da considerazioni relative alla conformità del fatto all’ordinario corso degli eventi purché siano anch’esse non meno controllabili; il criterio di riparto resosi applicabile in concreto in forza di tali valutazioni deve essere formulato esplicitamente.
Sulla “vicinanza” della prova del vizio della cosa venduta
A. Giussani
2020
Abstract
Ricorre in giurisprudenza l’evocazione del principio di vicinanza della prova con non poche ambiguità potenzialmente foriere di effetti inflativi del contenzioso. Sembra quindi auspicabile che si chiariscano i seguenti passaggi: i criteri legali di allocazione del rischio dell’incertezza sui fatti, individuabili nella regola generale di cui all’art. 2697 c.c. e nel correlato sistema delle presunzioni legali, appaiono derogabili, secondo una lettura costituzionalmente orientata, sulla base di una valutazione controllabile di minore onerosità della prova; tale valutazione può essere altresì integrata da considerazioni relative alla conformità del fatto all’ordinario corso degli eventi purché siano anch’esse non meno controllabili; il criterio di riparto resosi applicabile in concreto in forza di tali valutazioni deve essere formulato esplicitamente.File | Dimensione | Formato | |
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