Nel 1949, Raymond Queneau osservava che nella produzione di Joan Miró ricorrevano configurazioni e tratti costanti. Coniò allora il termine miroglifico e definì il miró 'una lingua che bisogna imparare a leggere e di cui è possibile fabbricare un dizionario'. Il saggio di Tiziana Migliore prende le mosse da questa intuizione per analizzare schizzi, dipinti e disegni preparatori dell’artista, da cui emerge la possibilità di ricostruire un vero e proprio idioma visivo, dotato di una grammatica, una sintassi e un dizionario di figure. Miró ha inventato un nuovo linguaggio di segni, un modello di comunicazione tra immagine e parola. Il libro è corredato da un CD-Rom che permette la visione di oltre 300 opere di Miró, molte delle quali pubblicate per la prima volta, organizzate secondo criteri tematici e cronologici.
Miroglifici. Figura e scrittura in Joan Miró
MIGLIORE T
2011
Abstract
Nel 1949, Raymond Queneau osservava che nella produzione di Joan Miró ricorrevano configurazioni e tratti costanti. Coniò allora il termine miroglifico e definì il miró 'una lingua che bisogna imparare a leggere e di cui è possibile fabbricare un dizionario'. Il saggio di Tiziana Migliore prende le mosse da questa intuizione per analizzare schizzi, dipinti e disegni preparatori dell’artista, da cui emerge la possibilità di ricostruire un vero e proprio idioma visivo, dotato di una grammatica, una sintassi e un dizionario di figure. Miró ha inventato un nuovo linguaggio di segni, un modello di comunicazione tra immagine e parola. Il libro è corredato da un CD-Rom che permette la visione di oltre 300 opere di Miró, molte delle quali pubblicate per la prima volta, organizzate secondo criteri tematici e cronologici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.