Mappe e rappresentazioni diagrammatiche della struttura cerebrale vedono la luce praticamente ogni giorno. La messa in scena di processi di scansione effettuati con l'uso di vari metodi e strumenti testimonia oggi dell'interesse per il rapporto che intercorre tra attività fisica interna ed esperienze fenomenologiche. Nelle regioni del cervello umano trovano posto desideri, intenzioni, ricordi ed emozioni. Come lo si fa credere? A cominciare dalla metafora della corteccia, sembra che la neuroscienza abbia sviluppato una vera e propria retorica legata alla visualizzazione del soggetto nella mente. L'uso di una mereologia parzialmente stabile ma modulare e in trasformazione, lo sfruttamento di inquadrature da più angolazioni, l'impiego di contrasti cromatici, il risalto dato a certi contorni, elaborano strategie di persuasione e di adesione influenti. Al loro interno è possibile individuare microcodici che operano la rimotivazione segnica e differenziare funzioni iconiche, indicali e simboliche. Esamineremo alcune di queste "noografie", singolarmente e come luogo di controversie tra scuole di pensiero opposte. Distingueremo il grado della loro definizione, mostrando soprattutto il cambiamento semantico avvenuto con la prensione tridimensionale dell'oggetto. E infine, poiché il tema lo consente e quasi lo sollecita, proveremo ad assumere un punto di vista critico sull'imaging cerebrale, rilevando i casi di combinazione infelice, di contraddizione, di forzatura e di sconfinamento nel fantastico. 

Obstinément efficace. Rhétorique visuelle du cerveau humain

MIGLIORE T
2009

Abstract

Mappe e rappresentazioni diagrammatiche della struttura cerebrale vedono la luce praticamente ogni giorno. La messa in scena di processi di scansione effettuati con l'uso di vari metodi e strumenti testimonia oggi dell'interesse per il rapporto che intercorre tra attività fisica interna ed esperienze fenomenologiche. Nelle regioni del cervello umano trovano posto desideri, intenzioni, ricordi ed emozioni. Come lo si fa credere? A cominciare dalla metafora della corteccia, sembra che la neuroscienza abbia sviluppato una vera e propria retorica legata alla visualizzazione del soggetto nella mente. L'uso di una mereologia parzialmente stabile ma modulare e in trasformazione, lo sfruttamento di inquadrature da più angolazioni, l'impiego di contrasti cromatici, il risalto dato a certi contorni, elaborano strategie di persuasione e di adesione influenti. Al loro interno è possibile individuare microcodici che operano la rimotivazione segnica e differenziare funzioni iconiche, indicali e simboliche. Esamineremo alcune di queste "noografie", singolarmente e come luogo di controversie tra scuole di pensiero opposte. Distingueremo il grado della loro definizione, mostrando soprattutto il cambiamento semantico avvenuto con la prensione tridimensionale dell'oggetto. E infine, poiché il tema lo consente e quasi lo sollecita, proveremo ad assumere un punto di vista critico sull'imaging cerebrale, rilevando i casi di combinazione infelice, di contraddizione, di forzatura e di sconfinamento nel fantastico. 
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2681918
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