In Italia, in questi ultimi decenni, si è fatta sempre più ampia e diffusa la consapevolezza del contributo che la psicologia scolastica può offrire all’attività educativa. Gli insegnanti sono stati i primi a rendersi conto dell’utilità della figura dello psicologo scolastico. Spesso gli allievi e i genitori formulano richieste alle quali gli insegnanti non sono in grado di fornire una risposta adeguata; le questioni riguardano aspetti diversi quali, ad esempio, le difficoltà nei rapporti genitori/figli, la costruzione della personalità, lo sviluppo delle relazioni di amicizia tra coetanei, la formazione dell’idea di sé. Dall’altro lato temi centrali per la psicologa scolastica quali la motivazione all’apprendimento, gli stili cognitivi e le differenze individuali, i comportamenti sociali degli individui e dei gruppi costituiscono sempre di più dei bisogni fondamentali per lo sviluppo della professionalità docente La psicologia scolastica, come altre forme di psicologia applicata, identifica non solo una specifica figura professionale ma anche degli ambiti del sapere psicologico che vengono utilizzati all’interno dei contesti educativi per sviluppare interventi che spesso si caratterizzano per essere rivolti allo sviluppo del benessere scolastico. Questi interventi spaziano dall’orientamento scolastico e professionale alla formazione del personale docente e dei genitori, dalla consulenza rivolta agli allievi e ai docenti agli interventi finalizzati al cambiamento organizzativo del sistema scolastico, dalla valutazione degli apprendimenti, dello sviluppo emotivo e sociale alla sperimentazione e alla ricerca psicoeducativa. A partire da un’analisi del complesso rapporto tra la psicologia e la scuola, il testo cerca di fare il punto sullo stato dell’arte della professione di psicologo scolastico esemplificando alcuni ambiti che spesso ne caratterizzano l’intervento.

La psicologia scolastica tra ricerca e applicazione professionale

Claudio Tonzar
2020

Abstract

In Italia, in questi ultimi decenni, si è fatta sempre più ampia e diffusa la consapevolezza del contributo che la psicologia scolastica può offrire all’attività educativa. Gli insegnanti sono stati i primi a rendersi conto dell’utilità della figura dello psicologo scolastico. Spesso gli allievi e i genitori formulano richieste alle quali gli insegnanti non sono in grado di fornire una risposta adeguata; le questioni riguardano aspetti diversi quali, ad esempio, le difficoltà nei rapporti genitori/figli, la costruzione della personalità, lo sviluppo delle relazioni di amicizia tra coetanei, la formazione dell’idea di sé. Dall’altro lato temi centrali per la psicologa scolastica quali la motivazione all’apprendimento, gli stili cognitivi e le differenze individuali, i comportamenti sociali degli individui e dei gruppi costituiscono sempre di più dei bisogni fondamentali per lo sviluppo della professionalità docente La psicologia scolastica, come altre forme di psicologia applicata, identifica non solo una specifica figura professionale ma anche degli ambiti del sapere psicologico che vengono utilizzati all’interno dei contesti educativi per sviluppare interventi che spesso si caratterizzano per essere rivolti allo sviluppo del benessere scolastico. Questi interventi spaziano dall’orientamento scolastico e professionale alla formazione del personale docente e dei genitori, dalla consulenza rivolta agli allievi e ai docenti agli interventi finalizzati al cambiamento organizzativo del sistema scolastico, dalla valutazione degli apprendimenti, dello sviluppo emotivo e sociale alla sperimentazione e alla ricerca psicoeducativa. A partire da un’analisi del complesso rapporto tra la psicologia e la scuola, il testo cerca di fare il punto sullo stato dell’arte della professione di psicologo scolastico esemplificando alcuni ambiti che spesso ne caratterizzano l’intervento.
2020
9788899314057
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2682404
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