L’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi il 4 novembre del 2016 ha sancito per i paesi firmatari un radicale cambio di passo nel-la progettazione delle politiche di contenimento e riduzione delle emissioni di gas serra responsabili del cambiamento climatico. L’Unione europea (UE), in vista della prossima scadenza al 2023 per la presentazione di una nuova strategia di mitigazione delle emissioni climalteranti, ha approvato l’11 dicembre del 2019 il piano di transizione energetica sostenibile noto come European Green Deal, con l’obiettivo ultimo di arrivare al 2050 con una completa decarbonizzazione dell’economia europea. Il piano di mitigazione delle emissioni dell’UE, sebbene molto ambizioso, rimane un pacchetto di interventi su scala unilaterale, che consente di ridurre i gas serra su scala globale solo del 3,4%. I molteplici legami economici e commerciali, che a livello mondiale sono rappresentati dalla stretta integrazione dei processi produttivi dei diversi paesi nelle catene globali del valore, impediscono all’azione unilaterale dell’UE di trasformarsi in un’azione efficace per ridurre le emissioni globali: il carbon leakage riduce l’impatto della politica dell’UE di quasi un terzo.

Controllo delle emissioni climalteranti e catene globali del valore

Elena Paglialunga;
2021

Abstract

L’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi il 4 novembre del 2016 ha sancito per i paesi firmatari un radicale cambio di passo nel-la progettazione delle politiche di contenimento e riduzione delle emissioni di gas serra responsabili del cambiamento climatico. L’Unione europea (UE), in vista della prossima scadenza al 2023 per la presentazione di una nuova strategia di mitigazione delle emissioni climalteranti, ha approvato l’11 dicembre del 2019 il piano di transizione energetica sostenibile noto come European Green Deal, con l’obiettivo ultimo di arrivare al 2050 con una completa decarbonizzazione dell’economia europea. Il piano di mitigazione delle emissioni dell’UE, sebbene molto ambizioso, rimane un pacchetto di interventi su scala unilaterale, che consente di ridurre i gas serra su scala globale solo del 3,4%. I molteplici legami economici e commerciali, che a livello mondiale sono rappresentati dalla stretta integrazione dei processi produttivi dei diversi paesi nelle catene globali del valore, impediscono all’azione unilaterale dell’UE di trasformarsi in un’azione efficace per ridurre le emissioni globali: il carbon leakage riduce l’impatto della politica dell’UE di quasi un terzo.
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