Voce di assoluto rilievo nel panorama letterario a livello internazionale, Adam Zagajewski è nato a Leopoli, un tempo città polacca e oggi appartenente all’Ucraina, ove ha vissuto soltanto pochi mesi, sufficienti comunque a considerare la sua patria come un luogo dell’utopia, che ha assunto un ruolo centrale nella poetica di un autore che dall’infanzia trae l’ispirazione della sua opera. I suoi versi nascono da un duplice archetipo, l’osservazione e l’immaginazione, due categorie utili a catturare la pienezza dell’essere, che è in definitiva un concetto di bellezza a cui tendono i suoi versi. Il suo è un timbro individuale che si fa storia, ove l’invisibile si fonde con il mondo concreto. E allora il poeta trae linfa per la propria ispirazione dal fatto di aver vissuto a Gliwice, in Slesia, a poca distanza da Auschwitz, ove aleggia un fantasma che ancora oggi opprime le nostre coscienze. Solo la creatività poetica è stata in grado, per Zagajewski, di rappresentare una sorta di liberazione da quella immane tragedia che ha scosso l’intera umanità.
Il «fuoco eracliteo» nel giardino d’inverno.
Alberto Fraccacreta
2017-01-01
Abstract
Voce di assoluto rilievo nel panorama letterario a livello internazionale, Adam Zagajewski è nato a Leopoli, un tempo città polacca e oggi appartenente all’Ucraina, ove ha vissuto soltanto pochi mesi, sufficienti comunque a considerare la sua patria come un luogo dell’utopia, che ha assunto un ruolo centrale nella poetica di un autore che dall’infanzia trae l’ispirazione della sua opera. I suoi versi nascono da un duplice archetipo, l’osservazione e l’immaginazione, due categorie utili a catturare la pienezza dell’essere, che è in definitiva un concetto di bellezza a cui tendono i suoi versi. Il suo è un timbro individuale che si fa storia, ove l’invisibile si fonde con il mondo concreto. E allora il poeta trae linfa per la propria ispirazione dal fatto di aver vissuto a Gliwice, in Slesia, a poca distanza da Auschwitz, ove aleggia un fantasma che ancora oggi opprime le nostre coscienze. Solo la creatività poetica è stata in grado, per Zagajewski, di rappresentare una sorta di liberazione da quella immane tragedia che ha scosso l’intera umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.