Nell’evoluzione del diritto penale, il rilievo dell’elemento soggettivo del reato è stato oggetto di intuizioni risalenti e ubiquitarie, ha fondato complesse costruzioni sistematiche e di garanzia, ha registrato consonanze interdisciplinari e interculturali, propiziando il cammino verso una politica criminale dialogica, inclusiva ed efficace. In parallelo, l’idea della coincidenza tra dolo e volontà ha dovuto affrontare nella storia giuridica negazioni e attacchi, al punto che, per ampi tratti, la sua portata sistematica è rimasta oscurata, negletta dalla dottrina, insidiata dalla giurisprudenza e solo sporadicamente leggibile nella trama aperta del diritto. La tensione tra l’impegno irrinunciabile alla comprensione delle volizioni individuali, nella loro dimensione di realtà psicologiche concrete, e le opposte istanze ascrittive dell’efficientismo sanzionatorio, sempre alla ricerca di scorciatoie simboliche o normativizzanti, è oggi tutt’altro che sopita. All’origine del presente lavoro è, quindi, l’intento di liberare la riflessione sul dolo dall’angusta prospettiva della sua vita giudiziale, tanto per affrontare con maggior vigore le insidie di questa, quanto per sviluppare il potenziale ancora in buona parte inesplorato di un diritto penale che sia, prima di tutto, appello alla libertà interloquibile e insopprimibile di ciascun uomo.

Sul dolo. Promuovere, discernere, recuperare volizioni nel sistema penale.

palavera rosa
2020

Abstract

Nell’evoluzione del diritto penale, il rilievo dell’elemento soggettivo del reato è stato oggetto di intuizioni risalenti e ubiquitarie, ha fondato complesse costruzioni sistematiche e di garanzia, ha registrato consonanze interdisciplinari e interculturali, propiziando il cammino verso una politica criminale dialogica, inclusiva ed efficace. In parallelo, l’idea della coincidenza tra dolo e volontà ha dovuto affrontare nella storia giuridica negazioni e attacchi, al punto che, per ampi tratti, la sua portata sistematica è rimasta oscurata, negletta dalla dottrina, insidiata dalla giurisprudenza e solo sporadicamente leggibile nella trama aperta del diritto. La tensione tra l’impegno irrinunciabile alla comprensione delle volizioni individuali, nella loro dimensione di realtà psicologiche concrete, e le opposte istanze ascrittive dell’efficientismo sanzionatorio, sempre alla ricerca di scorciatoie simboliche o normativizzanti, è oggi tutt’altro che sopita. All’origine del presente lavoro è, quindi, l’intento di liberare la riflessione sul dolo dall’angusta prospettiva della sua vita giudiziale, tanto per affrontare con maggior vigore le insidie di questa, quanto per sviluppare il potenziale ancora in buona parte inesplorato di un diritto penale che sia, prima di tutto, appello alla libertà interloquibile e insopprimibile di ciascun uomo.
2020
978-884675794-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2693804
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