Il 2020 è stato l’anno del centenario della nascita di Gianni Rodari. Attraverso la sua opera, sapiente combinazione di realtà e fantasia, varie generazioni di bambini, interrogando il qui e ora, si sono proiettate verso la dimensione del possibile. I suoi testi, agendo come educatori silenziosi (Lepman, 2009), li hanno supportati e li supportano nel processo di creazione della loro identità. In particolare, i giovani lettori vengono stimolati ad aprirsi al mondo attraverso l’incontro con metafore, punti di vista e narrazioni inattese, spiazzanti o rassicuranti e mai stereotipate. Il bambino interrogando la realtà diviene, per dirla con le parole di Frabboni, un piccolo Ulisse «[…] che sa osservare il mondo che lo circonda e che sa scrutare e sognare orizzonti lontani. è un bambino che entra ed esce dal mito e dalla favola perché sa guardare e pensare con la propria testa»
Gianni Rodari: come un sasso gettato nello stagno. Parole per promuovere la partecipazione, l’autodeterminazione e l’inclusione.
Enrico Angelo Emili
2021
Abstract
Il 2020 è stato l’anno del centenario della nascita di Gianni Rodari. Attraverso la sua opera, sapiente combinazione di realtà e fantasia, varie generazioni di bambini, interrogando il qui e ora, si sono proiettate verso la dimensione del possibile. I suoi testi, agendo come educatori silenziosi (Lepman, 2009), li hanno supportati e li supportano nel processo di creazione della loro identità. In particolare, i giovani lettori vengono stimolati ad aprirsi al mondo attraverso l’incontro con metafore, punti di vista e narrazioni inattese, spiazzanti o rassicuranti e mai stereotipate. Il bambino interrogando la realtà diviene, per dirla con le parole di Frabboni, un piccolo Ulisse «[…] che sa osservare il mondo che lo circonda e che sa scrutare e sognare orizzonti lontani. è un bambino che entra ed esce dal mito e dalla favola perché sa guardare e pensare con la propria testa»I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.