La rivista «G Material zur elementaren Gestaltung» («G Materiale per la Gestaltung elementare»), pubblicata da Hans Richter tra il 1923 e il 1926, costituisce un osservatorio privilegiato per la comprensione di alcune congiunture artistiche presenti a Berlino negli anni Venti. Oltre ad esemplificare l’idea generale di arte nell’età della macchina, gli articoli pubblicati dal periodico evidenziano molteplici relazioni tra realtà artistiche apparentemente distanti: l’importanza del retaggio dadaista, il controverso rapporto tra neoplasticismo e costruttivismo internazionale e gli elementi di continuità tra queste correnti e il nascente funzionalismo. Tali tangenze sono rese possibili dalla ricerca di un unico linguaggio elementare, applicabile in ogni campo di produzione – dall’arte all’architettura, dalla produzione industriale al design – secondo il principio della Gestaltung. Tra gli autori dei contributi, qui tradotti per la prima volta in italiano, si possono menzionare artisti quali El Lissitzky, Theo van Doesburg, Raoul Hausmann e Kurt Schwitters, accanto ad architetti e ingegneri come Mies van der Rohe, Ludwig Hilberseimer e Werner Gräff.

Carlotta Castellani, Una rivista costruttivista nella Berlino anni Venti: «G» di Hans Richter, Padova, Cleup, 2018.

Carlotta Castellani
Writing – Original Draft Preparation
2018

Abstract

La rivista «G Material zur elementaren Gestaltung» («G Materiale per la Gestaltung elementare»), pubblicata da Hans Richter tra il 1923 e il 1926, costituisce un osservatorio privilegiato per la comprensione di alcune congiunture artistiche presenti a Berlino negli anni Venti. Oltre ad esemplificare l’idea generale di arte nell’età della macchina, gli articoli pubblicati dal periodico evidenziano molteplici relazioni tra realtà artistiche apparentemente distanti: l’importanza del retaggio dadaista, il controverso rapporto tra neoplasticismo e costruttivismo internazionale e gli elementi di continuità tra queste correnti e il nascente funzionalismo. Tali tangenze sono rese possibili dalla ricerca di un unico linguaggio elementare, applicabile in ogni campo di produzione – dall’arte all’architettura, dalla produzione industriale al design – secondo il principio della Gestaltung. Tra gli autori dei contributi, qui tradotti per la prima volta in italiano, si possono menzionare artisti quali El Lissitzky, Theo van Doesburg, Raoul Hausmann e Kurt Schwitters, accanto ad architetti e ingegneri come Mies van der Rohe, Ludwig Hilberseimer e Werner Gräff.
2018
978 88 6787 908 3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2696155
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