I quattro saggi raccolti nel presente volume affrontano da diverse prospettive una pietra angolare dell’immaginario della letteratura moderna, quel Medioevo che non finisce mai di spiazzare nonostante la serqua di luoghi comuni in cui esso è stato spesso imbavagliato e non di rado travisato. Ecco, dunque, la figura di Bertoldo nelle cui tragicomiche vicende cogliamo i riflessi della millenaria cultura contadina; la saga anti-epica di Millemosche frutto di un lavoro a quattro mani di Tonino Guerra e Luigi Malerba; quindi la vasta ma ambigua fortuna – tra letteratura, cinema e televisione – del Milione di Marco Polo; infine, il sogno calviniano di quelle “città invisibili” che sopravvivono al racconto che le ha inventate. Passaggi esemplari in cui il Medioevo si affaccia alla memoria e alla fantasia di poeti, scrittori, cineasti, suscitando dubbi e domande, e invitando a nuove storie. Ma questo libro non si limita a rammentare l’urgenza del confronto con la storia, nella fattispecie quella definita come medioevale, per chiunque voglia snidare le stratificate contraddizioni del nostro immaginario; invita anche a guardare oltre le allettanti semplificazioni di quegli approcci che non entrano nel cuore della complessità che ogni cultura umana custodisce in sé e sprigiona in poesia e arte.
Antieroi e uomini liberi. Quattro passi fra Medioevo e letteratura
Ritrovato, Salvatore
2021
Abstract
I quattro saggi raccolti nel presente volume affrontano da diverse prospettive una pietra angolare dell’immaginario della letteratura moderna, quel Medioevo che non finisce mai di spiazzare nonostante la serqua di luoghi comuni in cui esso è stato spesso imbavagliato e non di rado travisato. Ecco, dunque, la figura di Bertoldo nelle cui tragicomiche vicende cogliamo i riflessi della millenaria cultura contadina; la saga anti-epica di Millemosche frutto di un lavoro a quattro mani di Tonino Guerra e Luigi Malerba; quindi la vasta ma ambigua fortuna – tra letteratura, cinema e televisione – del Milione di Marco Polo; infine, il sogno calviniano di quelle “città invisibili” che sopravvivono al racconto che le ha inventate. Passaggi esemplari in cui il Medioevo si affaccia alla memoria e alla fantasia di poeti, scrittori, cineasti, suscitando dubbi e domande, e invitando a nuove storie. Ma questo libro non si limita a rammentare l’urgenza del confronto con la storia, nella fattispecie quella definita come medioevale, per chiunque voglia snidare le stratificate contraddizioni del nostro immaginario; invita anche a guardare oltre le allettanti semplificazioni di quegli approcci che non entrano nel cuore della complessità che ogni cultura umana custodisce in sé e sprigiona in poesia e arte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.