Il pensiero che sente è tensione, apertura senza oggetto, ascolto, attesa del senso. È un pensiero che si origina dall’incontro sensibile con l’Altro, con qualcosa o qualcuno, che è limite ed è soglia. La ricerca originaria del senso che si apre nello spazio dell’alterità è forse quella più autenticamente giuridica, poiché è nel diritto che individuiamo la terzietà a tutela dell’essere-in-comune, ma è una funzione che rischia di essere definitivamente smarrita con il compiersi del processo di burocratizzazione del mondo, tra le cui derive, una delle più evidenti è la riduzione del diritto a una meccanica disumanizzata. Ricorrendo all’Estetica e alla metodologia di Law and Humanities questo studio si interroga su come imparare a cogliere e a vivere il limite, e in che modo farne un’arte per poter tornare ad ascoltare e dire il diritto.
Il pensiero che sente. Pratiche di Law and Humanities
Maria Paola Mittica
2022
Abstract
Il pensiero che sente è tensione, apertura senza oggetto, ascolto, attesa del senso. È un pensiero che si origina dall’incontro sensibile con l’Altro, con qualcosa o qualcuno, che è limite ed è soglia. La ricerca originaria del senso che si apre nello spazio dell’alterità è forse quella più autenticamente giuridica, poiché è nel diritto che individuiamo la terzietà a tutela dell’essere-in-comune, ma è una funzione che rischia di essere definitivamente smarrita con il compiersi del processo di burocratizzazione del mondo, tra le cui derive, una delle più evidenti è la riduzione del diritto a una meccanica disumanizzata. Ricorrendo all’Estetica e alla metodologia di Law and Humanities questo studio si interroga su come imparare a cogliere e a vivere il limite, e in che modo farne un’arte per poter tornare ad ascoltare e dire il diritto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.