Sin dalla sua scoperta (24 ottobre 1831) il Mosaico di Alessandro ha avuto una particolare ricezione sul mercato artistico napoletano. Delle sue riproduzioni in ceramica sono noti sia vasi e complementi d’arredo sia pannelli in scala al vero o ridotta, destinati a decorare pavimenti o pareti di un circoscritto gruppo di residenze regali ed alto aristocratiche. Agli esemplari già editi si aggiunge ora un pannello dalle Marche, qui analizzato per la prima volta, il quale permette di riflettere anche sulle dinamiche di trasmissione del modello in bottega e sull’inesauribile gioco delle varianti iconografiche introdotte da artisti ed artigiani.

Il "gran Musaico" di Pompei: echi inediti di fortuna ottocentesca nella Marca Pontificia (Fermo, Villa Vitali)

Santucci Anna
2022

Abstract

Sin dalla sua scoperta (24 ottobre 1831) il Mosaico di Alessandro ha avuto una particolare ricezione sul mercato artistico napoletano. Delle sue riproduzioni in ceramica sono noti sia vasi e complementi d’arredo sia pannelli in scala al vero o ridotta, destinati a decorare pavimenti o pareti di un circoscritto gruppo di residenze regali ed alto aristocratiche. Agli esemplari già editi si aggiunge ora un pannello dalle Marche, qui analizzato per la prima volta, il quale permette di riflettere anche sulle dinamiche di trasmissione del modello in bottega e sull’inesauribile gioco delle varianti iconografiche introdotte da artisti ed artigiani.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2703350
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