l voto, inteso nella sua duplice accezione di diritto e dovere, ha ricevuto una rinnovata attenzione da parte della dottrina, in particolar modo all’indomani della celebre sentenza n.1/2014, con la quale la Corte costituzionale italiana ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge elettorale n. 270 del 2005 (il cd. Porcellum). La normativa è stata censurata sia per la mancata previsione di una soglia minima di voti per l’accesso al premio di maggioranza per le liste/coalizioni, sia per l’introduzione delle liste bloccate che svuotano di contenuto uno dei principi fondamentali che devono essere garantiti, ovverosia il principio di libertà del voto sancito nel primo comma dell’art. 48 della Costituzione.
Recensione a M. Rubechi, Il diritto di voto. Profili costituzionali e prospettive evolutive, in Nomos Le attualità nel diritto 3/2016, www.nomos-leattualitaneldiritto.it
STEGHER, GIULIASERENA
2016
Abstract
l voto, inteso nella sua duplice accezione di diritto e dovere, ha ricevuto una rinnovata attenzione da parte della dottrina, in particolar modo all’indomani della celebre sentenza n.1/2014, con la quale la Corte costituzionale italiana ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge elettorale n. 270 del 2005 (il cd. Porcellum). La normativa è stata censurata sia per la mancata previsione di una soglia minima di voti per l’accesso al premio di maggioranza per le liste/coalizioni, sia per l’introduzione delle liste bloccate che svuotano di contenuto uno dei principi fondamentali che devono essere garantiti, ovverosia il principio di libertà del voto sancito nel primo comma dell’art. 48 della Costituzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.