Anche nell’Italia degli anni trenta, Shirley Temple diventa una celebrità, incarnando un’infanzia “nuova” rispetto alle rappresentazioni fino a quel momento dominanti e assai diversa da quella che il fascismo vuole irregimentare, un’infanzia cute, che combina assieme impertinenza e innocenza, forza e dolcezza e che rivendica il diritto alla felicità con un instancabile sorriso. La serietà, invece, è la peculiarità dell’infanzia militarizzata e pronta al sacrificio del regime, e la serietà dovrebbe contraddistinguere – nel dibattito dell’epoca – anche i baby attori italiani, alcuni dei quali, come Franco Brambilla, raggiungono la notorietà in parti rispondenti al mito di Balilla, in cui il loro sacrificio risulta necessario. È una bambina, tuttavia, Maria Letizia Pascoli, a rappresentare il modello più compiuto di baby star nell’Italia fascista. Sebbene anche il suo esordio sia legato a un finale tragico, è Ombretta in Piccolo mondo antico di Mario Soldati, le successive pellicole la vedono interpretare personaggi che affermano la propria soggettività e che sono caratterizzati, come Temple, da innocenza e forza, dolcezza e determinazione. La rappresentazione di una nuova infanzia, che presuppone, fatto certo non secondario, nuovi modelli di genitorialità e di famiglia, è quindi incarnata dal corpo di bambine a cui è assegnato solitamente un ruolo accessorio, ma non nella cultura commerciale. La prospettiva delle baby star è risultata, quindi, particolarmente interessante per indagare l’Italia degli anni trenta in dimensioni politicamente centrali come l’infanzia e la famiglia poiché ha evidenziato come le italiane e gli italiani si trovarono a confrontarsi con diversi e potenti modelli: quelli imposti dal regime fascista e quelli offerti dai consumi culturali cinematografici. Even in the thirties Italy, Shirley Temple became a celebrity, embodying a "new" childhood compared to the representations until then, dominant and very different from that fascism wanted to rule: a cute childhood, which combines insolence and innocence, strength, sweetness and claims the right to happiness with an untiring smile. Seriousness, instead, is the peculiarity of militarized childhood and ready to sacrifice the regime, and seriousness should distinguish - in the debate of the time - even the baby Italian actors, some of whom, like Franco Brambilla, reach notoriety in parts that correspond to the myth of Balilla, where their sacrifice is necessary. It is a child, however, Maria Letizia Pascoli, who represents the most accomplished model of a baby star in fascist Italy. Although its debut is also linked to a tragic end, she is Ombretta in Mario Soldati's Little Ancient World, the subsequent films see her playing characters who affirm their subjectivity and are characterized, like Temple, by innocence and strength, sweetness, and determination. The representation of a new childhood, which presupposes, not least of all, new models of parenthood and family, is thus embodied by the body of girls to whom an accessory role is usually assigned, but not in commercial culture. The baby star prospect came out, therefore, particularly interesting to investigate the Italy of the thirties in politically central dimensions such as childhood and family because it highlighted how Italians were confronted with different and powerful models: those imposed by the fascist regime and those offered by cultural cinema consumption.

Alla ricerca di Shirley Temple? Cinema, celebrity culture e infanzia nell'Italia fascista

Montesi, B.
2023

Abstract

Anche nell’Italia degli anni trenta, Shirley Temple diventa una celebrità, incarnando un’infanzia “nuova” rispetto alle rappresentazioni fino a quel momento dominanti e assai diversa da quella che il fascismo vuole irregimentare, un’infanzia cute, che combina assieme impertinenza e innocenza, forza e dolcezza e che rivendica il diritto alla felicità con un instancabile sorriso. La serietà, invece, è la peculiarità dell’infanzia militarizzata e pronta al sacrificio del regime, e la serietà dovrebbe contraddistinguere – nel dibattito dell’epoca – anche i baby attori italiani, alcuni dei quali, come Franco Brambilla, raggiungono la notorietà in parti rispondenti al mito di Balilla, in cui il loro sacrificio risulta necessario. È una bambina, tuttavia, Maria Letizia Pascoli, a rappresentare il modello più compiuto di baby star nell’Italia fascista. Sebbene anche il suo esordio sia legato a un finale tragico, è Ombretta in Piccolo mondo antico di Mario Soldati, le successive pellicole la vedono interpretare personaggi che affermano la propria soggettività e che sono caratterizzati, come Temple, da innocenza e forza, dolcezza e determinazione. La rappresentazione di una nuova infanzia, che presuppone, fatto certo non secondario, nuovi modelli di genitorialità e di famiglia, è quindi incarnata dal corpo di bambine a cui è assegnato solitamente un ruolo accessorio, ma non nella cultura commerciale. La prospettiva delle baby star è risultata, quindi, particolarmente interessante per indagare l’Italia degli anni trenta in dimensioni politicamente centrali come l’infanzia e la famiglia poiché ha evidenziato come le italiane e gli italiani si trovarono a confrontarsi con diversi e potenti modelli: quelli imposti dal regime fascista e quelli offerti dai consumi culturali cinematografici. Even in the thirties Italy, Shirley Temple became a celebrity, embodying a "new" childhood compared to the representations until then, dominant and very different from that fascism wanted to rule: a cute childhood, which combines insolence and innocence, strength, sweetness and claims the right to happiness with an untiring smile. Seriousness, instead, is the peculiarity of militarized childhood and ready to sacrifice the regime, and seriousness should distinguish - in the debate of the time - even the baby Italian actors, some of whom, like Franco Brambilla, reach notoriety in parts that correspond to the myth of Balilla, where their sacrifice is necessary. It is a child, however, Maria Letizia Pascoli, who represents the most accomplished model of a baby star in fascist Italy. Although its debut is also linked to a tragic end, she is Ombretta in Mario Soldati's Little Ancient World, the subsequent films see her playing characters who affirm their subjectivity and are characterized, like Temple, by innocence and strength, sweetness, and determination. The representation of a new childhood, which presupposes, not least of all, new models of parenthood and family, is thus embodied by the body of girls to whom an accessory role is usually assigned, but not in commercial culture. The baby star prospect came out, therefore, particularly interesting to investigate the Italy of the thirties in politically central dimensions such as childhood and family because it highlighted how Italians were confronted with different and powerful models: those imposed by the fascist regime and those offered by cultural cinema consumption.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2707790
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