La storia della filosofia come disciplina separata e operante iuxta propria principia non sorge solo o principalmente da una progressiva divisione degli ambiti del sapere, ma anche e soprattutto come risultato d’un processo di maturazione etica e storica, raggiunto un certo stadio del quale all’uomo è consentito di redigere una sorta di autobiografia spirituale della propria specie. Sicché, secondo Hegel – che della consapevolezza di questo sviluppo fa un cardine del suo pensiero – la storia della filosofia non si giustifica soltanto in chiave sistematica, bensì preliminarmente in prospettiva storica e fenomenologica: come coscienza che l’uomo moderno acquista di sé e del cammino che ha compiuto sulla terra. Storia della filosofia e filosofia della storia sono due frutti del nuovo mondo che non è solo nato, ma ha altresì prodotto – e giustificato – la cognizione della sua genesi. Questo non conclude il processo storico ma lo muta, inaugurandolo in quanto cammino compiuto in scienza e coscienza. Ecco perché la storia della filosofia affonda le sue radici nella critica del Seicento e nell’Aufklärung, i due principali motori del rinnovamento e dell’estensione della mentalità moderna, ben radicati nell’Umanesimo e nella Riforma, ma dell’uno e dell’altro innovativi e rivoluzionari interpreti. Dar evidenza di questo processo – concentrato in area tedesca tra la fine del Seicento e l’inizio dell’Ottocento – è lo scopo di questa ricerca che prende in esame i prodromi europei (dovuti a Stanley, Vossius, Huet, ecc…), per poi volgersi ad autori tedeschi come Heumann, Buddeus, Brucker, Garve, Eberhard, Tiedemann, Buhle, Tennemann, Ast, Fries, Schleiermacher e molti altri più e meno noti. La storia delle storie delle filosofie non è solo storiografia ma preliminarmente appare come resoconto e rendiconto morale dei tentativi che la vita fa di prendere coscienza del proprio cammino attraverso la storia che ha alle spalle (percorsa da altri e in altre epoche) e attraverso la storia presente entro cui una nuova soggettività, capace di redigere la storia di se stessa, è nata, e va in cerca di un senso.
Le idee migliorano. Origini e presupposti della storia della filosofia di Hegel (1650-1827)
Roberto Bordoli
2022
Abstract
La storia della filosofia come disciplina separata e operante iuxta propria principia non sorge solo o principalmente da una progressiva divisione degli ambiti del sapere, ma anche e soprattutto come risultato d’un processo di maturazione etica e storica, raggiunto un certo stadio del quale all’uomo è consentito di redigere una sorta di autobiografia spirituale della propria specie. Sicché, secondo Hegel – che della consapevolezza di questo sviluppo fa un cardine del suo pensiero – la storia della filosofia non si giustifica soltanto in chiave sistematica, bensì preliminarmente in prospettiva storica e fenomenologica: come coscienza che l’uomo moderno acquista di sé e del cammino che ha compiuto sulla terra. Storia della filosofia e filosofia della storia sono due frutti del nuovo mondo che non è solo nato, ma ha altresì prodotto – e giustificato – la cognizione della sua genesi. Questo non conclude il processo storico ma lo muta, inaugurandolo in quanto cammino compiuto in scienza e coscienza. Ecco perché la storia della filosofia affonda le sue radici nella critica del Seicento e nell’Aufklärung, i due principali motori del rinnovamento e dell’estensione della mentalità moderna, ben radicati nell’Umanesimo e nella Riforma, ma dell’uno e dell’altro innovativi e rivoluzionari interpreti. Dar evidenza di questo processo – concentrato in area tedesca tra la fine del Seicento e l’inizio dell’Ottocento – è lo scopo di questa ricerca che prende in esame i prodromi europei (dovuti a Stanley, Vossius, Huet, ecc…), per poi volgersi ad autori tedeschi come Heumann, Buddeus, Brucker, Garve, Eberhard, Tiedemann, Buhle, Tennemann, Ast, Fries, Schleiermacher e molti altri più e meno noti. La storia delle storie delle filosofie non è solo storiografia ma preliminarmente appare come resoconto e rendiconto morale dei tentativi che la vita fa di prendere coscienza del proprio cammino attraverso la storia che ha alle spalle (percorsa da altri e in altre epoche) e attraverso la storia presente entro cui una nuova soggettività, capace di redigere la storia di se stessa, è nata, e va in cerca di un senso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.