"Spie, giuristi, diplomatici e militari. Putin e il sistema di potere russo"

Il saggio analizza il sistema di potere russo alla luce dell’invasione dell’Ucraina, confutando le interpretazioni semplificate che riducono la politica del Cremlino alla figura di Vladimir Putin. L’autore propone un modello interpretativo basato sull’alternanza di élite decisionali (intelligence, giuristi, diplomatici, militari) che hanno plasmato la politica interna ed estera della Russia post-sovietica. Dopo il predominio dei militari emerso con il conflitto siriano, la guerra in Ucraina segna un ritorno alla forza militare diretta come strumento geopolitico, rompendo con le precedenti strategie di soft power. Si conclude con previsioni sui futuri sviluppi del conflitto e sulla politica estera russa, evidenziando il ruolo strutturale delle istituzioni pubbliche e il probabile persistere di una linea dura, indipendentemente da eventuali cambiamenti al vertice del Cremlino.