La comparazione penale: special case o paradigma? Il volume indaga le intersezioni tra il diritto comparato, che studia l’alterità sconfinata dei sistemi giuridici nel mondo, e il diritto penale, che si occupa dell’alterità radicale del reato. Una rilettura in chiave penalistica delle più significative esperienze comparate, a partire dalle “tesi di Trento”, costituisce la premessa per alcune proposte metodologiche volte a valorizzare una ricerca diffusa e partecipata, che non tralasci i soggetti ai margini della normatività, le tradizioni distanti, la dottrina minoritaria e le opinioni dissenzienti, nonché l’inesausta lezione degli errori e dei fallimenti ordinamentali. Il diritto penale come progetto, infatti, dipende dalla capacità di interloquire con i destinatari delle norme: oggi plurali e altri già all’interno delle singole realtà nazionali e proprio perciò irrinunciabili portatori dei frammenti di verità necessari alla progettazione di politiche criminali efficaci e inclusive. L’auspicio – nel superamento della logica oppositiva per cui la risposta al fenomeno criminale si riduce alla riaffermata prevalenza della norma nel giudizio e nella sanzione – è un paradigma di ricerca che il diritto penale e il diritto comparato si impegnino a sperimentare insieme e che possa contribuire a un approccio alla penalità davvero altro, espressione d’un comune umano oltre qualunque alterità.
Comparazione penale
palavera
2023
Abstract
La comparazione penale: special case o paradigma? Il volume indaga le intersezioni tra il diritto comparato, che studia l’alterità sconfinata dei sistemi giuridici nel mondo, e il diritto penale, che si occupa dell’alterità radicale del reato. Una rilettura in chiave penalistica delle più significative esperienze comparate, a partire dalle “tesi di Trento”, costituisce la premessa per alcune proposte metodologiche volte a valorizzare una ricerca diffusa e partecipata, che non tralasci i soggetti ai margini della normatività, le tradizioni distanti, la dottrina minoritaria e le opinioni dissenzienti, nonché l’inesausta lezione degli errori e dei fallimenti ordinamentali. Il diritto penale come progetto, infatti, dipende dalla capacità di interloquire con i destinatari delle norme: oggi plurali e altri già all’interno delle singole realtà nazionali e proprio perciò irrinunciabili portatori dei frammenti di verità necessari alla progettazione di politiche criminali efficaci e inclusive. L’auspicio – nel superamento della logica oppositiva per cui la risposta al fenomeno criminale si riduce alla riaffermata prevalenza della norma nel giudizio e nella sanzione – è un paradigma di ricerca che il diritto penale e il diritto comparato si impegnino a sperimentare insieme e che possa contribuire a un approccio alla penalità davvero altro, espressione d’un comune umano oltre qualunque alterità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.