L’articolo si propone di analizzare la posizione del Partito comunista italiano e di alcune associazioni progressiste come l’Unione Donne Italiane (Udi) e l’Unione Italiana Sport Popolare (Uisp) nei confronti dello sport femminile. Il periodo considerato si riferisce agli anni cinquanta che rappresentano un decennio cruciale per cogliere gli elementi di modernizzazione insieme a quelli ancora legati a una mentalità conservatrice. La promozione delle prime edizioni delle Rassegne sportive femminili, le sfilate di atlete alle feste dell’Unità e i tornei alla scuola comunista di Faggeto Lario costituiscono degli esempi significativi di valorizzazione dello sport per le donne, in un quadro di arretratezza sociale e culturale dove emergono i primi tentativi di cambiamento.
«Lo sport nuoce alla donna?» Udi, Uisp, Pci e lo sport femminile negli anni cinquanta
Anna Tonelli
2023
Abstract
L’articolo si propone di analizzare la posizione del Partito comunista italiano e di alcune associazioni progressiste come l’Unione Donne Italiane (Udi) e l’Unione Italiana Sport Popolare (Uisp) nei confronti dello sport femminile. Il periodo considerato si riferisce agli anni cinquanta che rappresentano un decennio cruciale per cogliere gli elementi di modernizzazione insieme a quelli ancora legati a una mentalità conservatrice. La promozione delle prime edizioni delle Rassegne sportive femminili, le sfilate di atlete alle feste dell’Unità e i tornei alla scuola comunista di Faggeto Lario costituiscono degli esempi significativi di valorizzazione dello sport per le donne, in un quadro di arretratezza sociale e culturale dove emergono i primi tentativi di cambiamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.