La chiesa di San Vitale, iniziata nel 526 d.C., sul modello della basilica di S. Sofia a Costantinopoli, e terminata nel 547 d.C., nasce come chiesa imperiale, a testimonianza dei legami culturali tra Ravenna e Bisanzio. L'influenza orientale, sempre presente nell'architettura ravennate, assume qui un ruolo dominante, discostandosi notevolmente dalle strutture delle altre basiliche a tre navate, costruite precedentemente e assumendo la forma ottagonale a pianta centrale. Nel sesto secolo, la musica corale era considerevolmente differente dalla, più nota, musica gregoriana dei secoli successivi, producendo differenti effetti sonori all’interno della Basilica di San Vitale. Dal sesto secolo alle riforme ecclesiastiche di papa Gregorio Magno (c.540-604), la liturgia cristiana delle chiese di Ravenna, compresa San Vitale, era caratterizzata da propri riti e canti. In particolare un canto che caratterizzava la liturgia in questi anni era intitolato ‘Illuxit Avernis de tenebris de luce Deus di lux’. Oggi è ormai noto come la pratica liturgica abbia influito sull’architettura religiosa del sesto secolo, portando ad innovazioni architettoniche quali la chiesa a pianta ottagonale, ma rimangono alquanto insufficienti i documenti religiosi e storici per descrivere le caratteristiche musicali e lo sviluppo della musica vocale della basilica. Attraverso il metodo di auralizzazione 3D è possibile recuperare e riportare in vita gli speciali ed antichi effetti sonori della basilica: a questo scopo il brano ‘Lux de luce Deus tenebris illuxit Avernis’ è stato registrato nella camera anecoica grande dell’Institute of Sound and Vibration dell’Università di Southampton, UK. Al fine di valutare le proprietà acustiche della chiesa di San Vitale è stata condotta, quindi, una campagna di misure acustiche per mezzo di una testa artificiale, un microfono Soundfield ed un altoparlante omnidirezionale equalizzato.

La propagazione sonora della voce cantata in S. Vitale, Ravenna

GARAGNANI, S.;
2008

Abstract

La chiesa di San Vitale, iniziata nel 526 d.C., sul modello della basilica di S. Sofia a Costantinopoli, e terminata nel 547 d.C., nasce come chiesa imperiale, a testimonianza dei legami culturali tra Ravenna e Bisanzio. L'influenza orientale, sempre presente nell'architettura ravennate, assume qui un ruolo dominante, discostandosi notevolmente dalle strutture delle altre basiliche a tre navate, costruite precedentemente e assumendo la forma ottagonale a pianta centrale. Nel sesto secolo, la musica corale era considerevolmente differente dalla, più nota, musica gregoriana dei secoli successivi, producendo differenti effetti sonori all’interno della Basilica di San Vitale. Dal sesto secolo alle riforme ecclesiastiche di papa Gregorio Magno (c.540-604), la liturgia cristiana delle chiese di Ravenna, compresa San Vitale, era caratterizzata da propri riti e canti. In particolare un canto che caratterizzava la liturgia in questi anni era intitolato ‘Illuxit Avernis de tenebris de luce Deus di lux’. Oggi è ormai noto come la pratica liturgica abbia influito sull’architettura religiosa del sesto secolo, portando ad innovazioni architettoniche quali la chiesa a pianta ottagonale, ma rimangono alquanto insufficienti i documenti religiosi e storici per descrivere le caratteristiche musicali e lo sviluppo della musica vocale della basilica. Attraverso il metodo di auralizzazione 3D è possibile recuperare e riportare in vita gli speciali ed antichi effetti sonori della basilica: a questo scopo il brano ‘Lux de luce Deus tenebris illuxit Avernis’ è stato registrato nella camera anecoica grande dell’Institute of Sound and Vibration dell’Università di Southampton, UK. Al fine di valutare le proprietà acustiche della chiesa di San Vitale è stata condotta, quindi, una campagna di misure acustiche per mezzo di una testa artificiale, un microfono Soundfield ed un altoparlante omnidirezionale equalizzato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2726238
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