Pubblicata a Roma tra novembre 1918 e dicembre 1921, la rivista "ATYS: Foglio d'arte e Letteratura internazionale" nei suoi quattordici fascicoli vantò collaborazioni con artisti e letterati inglesi, americani, italiani, tedeschi e francesi nei difficili anni dell'immediato dopoguerra'. Attraverso fonti inesplorate, il periodico viene riletto come il risultato di un lavoro collegiale tra vari collaboratori e, in particolare, sono investigati alcuni profili poco noti come Roma Webster, Helen [E.] e Myron Nutting. L'analisi della pluralità dei contributi mette in evidenza lo stretto rapporto tra immagini e testi. Se i testi venivano spediti utilizzando il retro delle cartoline postali, per l'apparato iconografico veniva chiesto ai colleghi artisti l'invio di legni xilografici o linoleum, matrici leggere che potevano essere spedite facilmente per il tramite della posta ordinaria. Tra gli italiani, il personaggio che collaborò più assiduamente alla realizzazione delle immagini fu Enrico Prampolini, che aveva conosciuto Storer a Roma nel 1917 e che condivideva con lui le aspirazioni internazionaliste: la rivista costituisce un fondamentale tassello per ricostruire la sua attività artistica. Nel setacciare in modo eclettico le varie possibilità di un'arte moderna rispettosa della tradizione, "Atys" rivela da una prospettiva transnazionale i nessi esistenti nel confuso clima postbellico tra personaggi e correnti che, nel giro di poco tempo, tenderanno a polarizzarsi su fronti opposti.

La rivista “ATYS” (1918-1921): modernità e tradizione sotto il segno xilografico

castellani carlotta
2024

Abstract

Pubblicata a Roma tra novembre 1918 e dicembre 1921, la rivista "ATYS: Foglio d'arte e Letteratura internazionale" nei suoi quattordici fascicoli vantò collaborazioni con artisti e letterati inglesi, americani, italiani, tedeschi e francesi nei difficili anni dell'immediato dopoguerra'. Attraverso fonti inesplorate, il periodico viene riletto come il risultato di un lavoro collegiale tra vari collaboratori e, in particolare, sono investigati alcuni profili poco noti come Roma Webster, Helen [E.] e Myron Nutting. L'analisi della pluralità dei contributi mette in evidenza lo stretto rapporto tra immagini e testi. Se i testi venivano spediti utilizzando il retro delle cartoline postali, per l'apparato iconografico veniva chiesto ai colleghi artisti l'invio di legni xilografici o linoleum, matrici leggere che potevano essere spedite facilmente per il tramite della posta ordinaria. Tra gli italiani, il personaggio che collaborò più assiduamente alla realizzazione delle immagini fu Enrico Prampolini, che aveva conosciuto Storer a Roma nel 1917 e che condivideva con lui le aspirazioni internazionaliste: la rivista costituisce un fondamentale tassello per ricostruire la sua attività artistica. Nel setacciare in modo eclettico le varie possibilità di un'arte moderna rispettosa della tradizione, "Atys" rivela da una prospettiva transnazionale i nessi esistenti nel confuso clima postbellico tra personaggi e correnti che, nel giro di poco tempo, tenderanno a polarizzarsi su fronti opposti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2733433
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