Giovan Battista Passeri (1694-1780), erudito e collezionista di antichità, fu fautore di una notevole raccolta di lucerne, alla quale legò un’impresa editoriale (Lucernae fictiles Musei Passerii). La raccolta, celeberrima tra ’700 e ’800 per entità e campionatura tipologica, cadde sostanzialmente in oblio dopo un contributo di Heinrich Dressel (1892), che giudicò false gran parte delle lucerne e tacciò Passeri di manipolazione fraudolenta. Ricerche condotte sui materiali e sui fondi librario e archivistico del Passeri, tutti conservati nella Biblioteca e nei depositi dei Musei Oliveriani di Pesaro, hanno permesso di meglio contestualizzare non solo le dinamiche formative di questa raccolta, ma anche i metodi e gli intenti delle intriganti "falsificazioni" del suo promotore, aprendo così la strada a un nuovo recupero storico-archeologico, e dunque culturale, di questi materiali.
«Io per me appena mi ricordavo d’aver fatto quella tale inscrizione per puro gioco, giammai credendo che si mettesse in pubblico»: il non antico tra pioneristica archeologia sperimentale e falsificazione. A proposito delle lucerne di G.B. Passeri
Santucci, Anna
In corso di stampa
Abstract
Giovan Battista Passeri (1694-1780), erudito e collezionista di antichità, fu fautore di una notevole raccolta di lucerne, alla quale legò un’impresa editoriale (Lucernae fictiles Musei Passerii). La raccolta, celeberrima tra ’700 e ’800 per entità e campionatura tipologica, cadde sostanzialmente in oblio dopo un contributo di Heinrich Dressel (1892), che giudicò false gran parte delle lucerne e tacciò Passeri di manipolazione fraudolenta. Ricerche condotte sui materiali e sui fondi librario e archivistico del Passeri, tutti conservati nella Biblioteca e nei depositi dei Musei Oliveriani di Pesaro, hanno permesso di meglio contestualizzare non solo le dinamiche formative di questa raccolta, ma anche i metodi e gli intenti delle intriganti "falsificazioni" del suo promotore, aprendo così la strada a un nuovo recupero storico-archeologico, e dunque culturale, di questi materiali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.